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Quagliarella misterioso: «Contro il Milan mi capitano sempre cose strane»
Quagliarella trova la sua bestia (rosso)nera: «Non segno mai per episodi strani contro il Milan. Rinnovo? Mi chiamerà Ferrero»
Questo pomeriggio la Sampdoria affronterà il Milan a “San Siro”, partita prestigiosa e importante perché i blucerchiati affronteranno una diretta concorrente per la qualificazione all’Europa League. Anche Fabio Quagliarella è ben conscio del valore della sfida contro i rossoneri, scossi ultimamente da una serie di polemiche che hanno portato la panchina di Rino Gattuso a traballare fortemente: «La realtà dice che io devo pensare alla Samp. Ma a Rino posso solo augurare lunga panchina. I miei gol al Milan? Solo uno, lo so. E infatti ogni volta che gioco contro il Milan mi dico: vediamo che cosa succede stavolta. Mi capitano sempre cose strane, dalla prima partita con l’Ascoli: diluvio, campo zuppo, colpo di testa perfetto, Dida ci mette la manona non so come, sulla respinta segna Cudini. E poi gli anni seguenti, di tutto: pali, un miracolo di Abbiati, un rigore dato e poi tolto dalla Var».
Sempre a proposito dei rossoneri, Quagliarella afferma di essere stato vicino al trasferimento al Milan almeno una volta, proprio quando vestiva la maglia blucerchiata: «Un accenno di possibilità dopo i primi mesi alla Samp – ricorda il capitano doriano a La Gazzetta dello Sport -, nel 2006 (9 gol nel girone di andata). Ma restò un accenno e andai all’Udinese: il Milan aveva Inzaghi, Ronaldo, Kakà… Lo dico sempre a mia mamma: “Se mi avessi fatto nascere qualche anno più tardi, sarei stato a posto”. Oggi ti basta fare un mese decente e ti danno già alla Juve, al Milan, all’Inter». Il presente si chiama Sampdoria, mentre per quanto riguarda il futuro a Genova Quagliarella sembra non avere incertezze: «Non ci penso più di tanto, anche perché sarebbe un pensiero condizionante. Sono certo che sarà Ferrero a chiamarmi: troverà lui la soluzione da propormi. Del resto, con il presidente, Romei e tutto il club ho un rapporto tale da non avere dubbi».