2013

Pugni e via la sciarpa, storia di un’aggressione a Torino

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È proprio vero che certe cose non si dovrebbero più vedere nel contesto del pallone. E invece succedono. Siamo ancora qui, per l’ennesima volta, a raccontarvi una brutta storia ma che pensiamo sia giusto estendere a tutti, sperando che non si verifichi mai più.

Torino, sabato 2 febbraio 2013, pre-partita di Torino-Sampdoria. Un ragazzo (non ha voluto rendere noto il suo nome), genovese e sampdoriano, «si è preso due pugni sullo zigomo sinistro» – parole sue – ed il suo amico che era con lui ha rimediato «una bottiglia sulla faccia». Tutto questo per una sciarpa “sbagliata” in una città “sbagliata”, dove questo – secondo queste bestie (perdonatemi il termine) – non è permesso. 

Voce flebile la sua, un po’ strozzata, segnata da quanto aveva appena passato. Certe cose ti restano impresse, non te dimentichi tanto facilmente. «Eravamo in un parcheggio ampio. Quando ho visto arrivare i miei aggressori ho pensato: “che cosa vogliono da me?”». Queste le sue prime parole rilasciate a Radio MB nel corso della puntata odierna di MB Doria Show. Poi si lascia andare ad una riflessione: «Questa gente qua non si sarebbe fatta scrupoli se fossimo stati una famiglia con dei bambini. Era gente che cercava solo la rissa ma – come si suol dire – le abbiamo prese»

Si vede che è emozionato, all’inizio, nel parlare in radio – forse per la prima volta. Poi, però, rotta l’emozione, si lascia andare ad una analisi lucidissima e dettagliata di quanto ha vissuto ieri nei dintorni dell’Olimpico: «Ero con tre miei amici. Non facciamo parte dei gruppi della tifoseria organizzata. Siamo solamente dei ragazzi che sono voluti andare in trasferta a Torino, città vicina, per visitare la città e nel contempo vedere la partita.

Sul sito del Torino – prosegue – abbiamo visto che era consigliato un posteggio nelle vicinanze della curva Maratona. Abbiamo chiesto a degli anziani se fosse pericoloso e ci hanno risposto di no per cui siamo andati a posteggiare lì. Ad un certo punto siamo stati accerchiati da sei/otto persone, quasi tutte incappucciate tranne due, che ci hanno accusato di essere genovesi, di non essere a Genova ma di essere a Torino. Ci hanno intimato di non andare in giro con le sciarpe blucerchiate e ce le hanno fatte togliere, dicendoci di andare via dal parcheggio e dalla città. Io ed un altro mio amico abbiamo pensato di farli ragionare mentre gli altri due sono entrati in macchina. Mi sono preso due pugni sullo zigomo sinistro e mi hanno tirato via la sciarpa. All’altro mio amico è andata peggio perchè gli hanno tirato una bottiglia sulla nuca. Siamo andati subito dai Carabinieri i quali ci hanno detto che lì doveva esserci una camionetta che in realtà non c’era».

 

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