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Primavera, Calò: «Fernando e Soriano modelli, sogno la prima squadra»

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Col rotondo 6-0 sul Trapani di settimana scorsa la Primavera della Sampdoria ha lanciato un chiaro segnale alle squadre davanti a lei in classifica: non si possono fare i conti senza i blucerchiati, la lotta ai playoff sarà aperta fino alla fine del campionato.

Trascinatore dei ragazzi ci Ciccio Pedone è il centrocampista Giacomo Calò, uno dei più promettenti a livello nazionale, già seguito da diverse grandi squadre e che nell’ultimo Derby ha ripreso il Grifone con uno splendido destro al volo dal limite dell’area. Il centrocampista blucerchiato si è raccontato a SampTV, a partire dalle origini, da Trieste: «Ho iniziato nel ricreatorio sotto casa mia e a 5-6 anni ho iniziato a giocare nel Trieste Calcio, poi a 12-13 anni sono andato alla Triestina. A 14 sono arrivato a Genova agli Allievi, con mister Beruatto, poi ho avuto mister Pedone, Chiesa e ora di nuovo Pedone».

Calò non è sempre stato centrocampista: «Da piccolo nel campo a 7 giocavo attaccante, ma non avevo tutte le qualità per fare bene in avanti, così nel campo a 11 mi sono spostato davanti alla difesa, e da lì ho proseguito fino ad adesso. Mi ritengo un giocatore con un buon calcio e una buona resistenza anche se a volte pago dal punto di vista fisico. Mi sto allenando sullo scatto nel breve e sui colpi di testa. Mi ispiro a Pirlo e a Xavi e Iniesta, guardavo le loro partite alla Juventus e al Barcellona e prendevo spunto. A centrocampo l’importante è avere feeling: gioco da 4 anni con Serinelli, ognuno conosce i propri difetti e quello dell’altro, ci diamo una mano a vicenda».

Tanti mister in 4 anni al Doria per Calò, ognuno di loro gli ha lasciato qualcosa: «Beruatto mi ha insegnato a stare in campo e a guardare prima cosa succede, ad aver organizzazione mentale. Mister Pedone mi ha insegnato la grinta e la cattiveria, Chiesa invece mi ha insegnato a servire gli attaccanti. Nella Samp di adesso mi piace molto Fernando, cerco di rubare moltissimo da lui poi Soriano mi piace tantissimo. Lui, Krsticic e anche Pedro Obiang l’anno scorso ci aiutavano moltissimo quando andavamo a fare gli allenamenti in prima squadra, ci tranquillizzavano, anche loro sono stati nel convitto e sanno cosa si prova ad andare ad allenarsi in prima squadra. Il Derby? Una gara a parte, noi del convitto abbiamo imparato a conoscerlo dopo 2-3 partite, i nostri compagni di Genova ci hanno insegnato cosa significa questa partita. La Primavera è una squadra tosta, organizzata, giochiamo insieme da anni. Sogno? Esordire in prima squadra, ce la metterò tutta come ce l’ho messa in questi 4 anni e mi impegnerò ancora di più per realizzarlo».

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