2013

Presentato il 29.o Torneo Ravano

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Cambia la location della presentazione, non cambiano le formule e gli intenti della manifestazione giovanile scolastica più importante d’Europa. Il 29.o Torneo Ravano ERG – 20.a Coppa Mantovani ha tolto il velo questa sera nella Sala Piccola del Teatro della Gioventù.
E mai nome fu più azzeccato per scoprire le carte dell’edizione del 2013 e sorteggiare i gironi della kermesse che fa giocare e divertire – tra calcio maschile e femminile, basket, rugby e volley – 4.518 alunni suddivisi in 493 squadre e 197 scuole in tutta la Liguria e non solo.
Saranno 15, infatti, le formazioni della Val di Susa che prenderanno parte ad una fase preliminare per poi partecipare al gran finale genovese, in programma al “105 Stadium” della Fiumara dal 21 gennaio al 7 febbraio prossimi. E poi tante conferme, i premi del tifo e del fair play e il cartellino rosso del “10 in condotta”, unite ad altrettante novità come, ad esempio, la presenza ripescaggi degli sconfitti, i cosiddetti lucky looser, i laboratori del “Festival della Scienza” e de “Il Porto dei piccoli” e i consigli pratici della Croce Rossa.
Ad aprire la cerimonia, Vittorio Garrone, presidente esecutivo di Sampdoria Marketing & Communication. «Regalare sogni e divertimenti è l’obiettivo che da tanti anni raggiungiamo come per magia – ha spiegato -. Lo sport sano e il fair play sono i valori inestimabili di questo Torneo, voluto da Paolo Mantovani e portato avanti Riccardo Garrone, mio padre. Spesso sono gli adulti i primi esempi negativi per i più piccoli, ma dobbiamo ricordare che sono loro, nella maggior parte dei casi, a insegnare tanto a noi».
«Il Torneo Ravano e tutte le nostre iniziative – ha continuato Anna Pettene, consigliere di Sampdoria Marketing & Communication – possiedono un filo conduttore e dimostrano il costante impegno della Sampdoria nel diffondere i valori sociali. La nostra è una responsabilità forte: ideali, principi e correttezza sono aspetti fondamentali per la cultura dello sport che cerchiamo di trasmettere attraverso l’ingresso nelle scuole, nelle famiglie e nelle piazze, come nel caso del Fair Play Village».
Dello stesso avviso anche Ludovica Mantovani, figlia di colui che questo trofeo l’ha messo in piedi nel 1985. «Sono cresciuta con la Samp e poco dopo col Torneo Ravano – ha rivelato -. In quei giorni vedevo la sua felicità nel vedere il divertimento dei bambini. L’importante, a mio avviso, è che la competizione non si leghi troppo al calcio dei professionisti, al risultato o all’errore dell’arbitro. Il fulcro di tutto è il divertimento: lasciamo i giovani essere dei campioni felici».
La chiusura è del professor Nicolò Scialfa, vicepresidente della Regione Liguria e assessore allo Sport e tempo libero: «Il Ravano mi è caro perché mi ricorda Paolo Mantovani. Dico forse un’eresia ma lui teneva di più al suo Torneo che alla Coppa dei Campioni. Ecco, credo che lo sport debba tornare sui temi e sui valori di un calcio che non c’è più». Il Torneo Ravano, però, c’è ancora. E il suo spettacolo presto ricomincerà.

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