2014
Premium Calcio – Ventura: «Approccio sbagliato»
È un Giampiero Ventura sconsolato quello che si è presentato ai microfoni di Premium Calcio. Il suo Toro non è riuscito ad alzare la testa dopo la sconfitta nel derby della Mole, uscendo sconfitto contro la Sampdoria. Una sola vittoria nelle ultime 4 partite per i granata: «Con questo inizio, da un lato è stata condizionata tutta la partita, abbiamo avuto un approccio di una mollezza che difficolmente ricordo. Il gol, che mi hanno detto essere in fuorigioco… ormai non fa testo, il problema è che questa sconfitta non fa più parlare di Europa, ci dà la possibilità di capire che non serve parlare, ma bisogna lavorare per crescere, migliorare.
Non sono le parole che ti portano a crescere: a 36 punti con tanti punti lasciati per strada in maniera bizzarra sono stati fatti per meriti nostri, quando abbiamo giocato con umiltà, determinazione e lucidità abbiamo fatto ottime partite. Un approccio come quello di oggi ti conferma quello che dico da tempo: non era l’Europa il nostro obiettivo e nemmeno la salvezza, il nostro obiettivo era migliorarci, a oggi lo abbiamo fatto e dobbiamo fare un bagno di umiltà, verifiche, metterci in discussione.
Se mi sentissi arrivato sarei un rimbambito alla mia età, se qualche giocatore si sente arrivato allora sbaglia, il calcio è fatto per migliorarsi e non per sentirsin bravi. Abbiamo avuto un approccio che non è da noi, contro qualsiasi squadra soffri giocando così, c’è stata una mollezza non preventivabile.
Non serve che fai 22 tiri in porta, i numeri lasciano il tempo che trovano. Non ha importanza se il gol era irregolare, conta come ti sei approcciato, e con quale cattiveria. Faccio i complimenti alla Samp: quando una punta come Eder gioca come ha fatto per 80 minuti è giusto che la squadra abbia ottenuto il risultato, è un insegnamento. Dobbiamo cominciare a capire che dobbiamo crescere per parlare di altre cose.
Non è un problema di Cerci ma generale, raramente abbiamo vinto per un giocatore, le vittorie sono arrivate quando la squadra ha giocato dal primo minuto. A Verona siamo andati sotto di uno ma l’approccio era stato buono, la squadra voleva e ha ottenuto, quando dai per scontate le cose e si parla d’altro c’è il rischio di perdere di vista i riferimenti necessari per gli obiettivi.
Sinceramente non commento il gol di Okaka, dopo quanto successo nell’andata non commento più niente. Da un lato dovremmo essere orgogliosi dei 36 punti, dall’altro il dato ci deve dare la possibilità di riflettere su come li abbiamo fatti, non certo con approcci come quello di oggi, a prescindere dal gol in fuorigioco.
Oggi non mi attacco a questo ma a una prestazione non all’altezza. Mi sento coinvolto e colpevole, era inaspettata e sono rimasto sorpreso anch’io: deve essermi sfuggito qualcosa e dobbiamo lavorare tutti assieme. Il 4-2-4? Ho dovuto far fare l’esterno a Immobile, non abbiamo gli uomini per questo modulo, in una partita puoi rattoppare ma non abbiamo gli uomini giusti. Quest’anno non avendo gli uomini non si può fare.
Il rinnvo? Non è un problema, il problema è non buttare via gli ultimi anni di lavoro sulla mentalità e sulla crescita dei giocatori, della personalità. Ho dei nazionali, però 21 anni sono sempre 21 anni, basta pensare all’ammonizione evitabile di Maximovic al 91′, sono errori che sono evitabili e da evitare che fanno parte della crescita di un ragazzo di 21 anni».