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Prandelli: «Sampdoria, mancano due-tre giocatori di spessore. Su Pirlo…»
Cesare Prandelli, ex ct dell’Italia, ha messo ha confronto Pirlo e Aquilani in vista del match di campionato Pisa-Sampdoria: le parole
Cesare Prandelli, ex commissario tecnico dell’Italia, ha messo ha confronto Andrea Pirlo e Alberto Aquilani in vista del match di campionato Pisa-Sampdoria, per poi dare un parere sull’attuale stagione dei blucerchiati. Ecco le sue parole rilasciate in un’intervista all’edizione genovese de La Repubblica.
CONFRONTO – «È il loro lavoro, hanno grande passione. Certamente sapranno trasmettere idee di gioco . Andrea ha più esperienza. Alberto ha, però maturato un passaggio fondamentale a livello giovanile. Non c’è una regola per diventare un bravo allenatore, ma nel vivaio si possono proporre novità, cementare le idee. Diventa una base importante, che ti accompagna sempre. Non sono anni persi, metti le basi del tuo lavoro».
PARAGONE – «Per certi aspetti comportamentali Pirlo ricordava Scirea. Un leader silenzioso. Sapeva farsi ascoltare da tutti, diceva due parole e indirizzava il gruppo in modo molto pacato, ma molto incisivo».
PIRLO – «Andrea ha leadership, carattere e personalità. Abbiamo nella memoria l’immagine dei tecnici che urlano, ma non basta per incidere nella testa dei giocatori, trasmettere le proprie idee non è una questione di decibel».
EPISODIO – «Agli Europei del 2012 contro l’Inghilterra avevamo dominato, senza fare gol. Si decide quindi ai rigori, il classico terno al lotto. Andrea va per primo, pacifico e tranquillo. Si presenta, fa lo scavino e segna. Mi viene naturale un rimprovero borsario. Ricordo la sua risposta disarmante: l’ho fatto per tranquillizzare i compagni, dopo un esecuzione così segneranno tutti e andò proprio così».
INSEGNAMENTI – «Alberto mi ha dato ragione sul suo utilizzo e nella Primavera della Fiorentina apprezava i giocatori capaci di tagliare il campo, come lui. Quando ci siamo visti è stato molto onesto, e a distanza di tempo mi ha dato ragione su questo aspetto legato al suo utilizzo».
PIRLO ALLA SAMPDORIA – «Ha avuto tante difficoltà per inesperienza, una situazione complicata, dove si parlava poco di calcio. Mancano due-tre giocatori di spessore . La Sampdoria resta una società storica, blasonata, il pubblico è abituato a vedere soprattutto in casa, una formazione padrona del campo e questo aspetto può creare difficoltà, subentra la paura, si rischia di meno».
SERIE B – «Mi piace e la seguo spesso. Cerco sempre di vedere le partite da allenatore e finisco per tifare quelli che giocano meglio. C’è grande equilibrio. Noto un evoluzione, si stava esasperando il concetto di possesso palla, adesso si cerca di mischiare alternando qualche verticalizzazione veloce. In generale i sistemi di gioco rigido sono sempre alle gabbie , a nel calcio serve l’imprevidibilità».