2013

Pozzi ricorda il rigore di Livorno: «Ho provato una gioia immensa»

Pubblicato

su

L’uomo del momento, il blucerchiato del momento che domenica scorsa ha regalato la prima vittoria alla Sampdoria di mister Rossi.
Tre punti pesanti, fondamentali nonostante si giocasse solamente l’ottava giornata di campionato, perché il trionfo all’Ardenza è una vera è propria boccata d’ossigeno per tutto l’ambiente.

“Nick” Pozzi eroe di giornata quindi, in quanto si è preso una grossa responsabilità calciando quel rigore, che, per fortuna, è finito in fondo al sacco: «Se hai paura, non puoi tirare un calcio di rigore, a maggior ragione al quinto minuto di recupero. Quando hai paura sbagli e io ho segnato. Ultimamente mi capita spesso e volentieri di dover battere rigori pesanti e non nascondo che mi piacerebbe calciarne uno sul 3-0 per noi, magari senza troppe pressioni. Ma poco importa: quando si gioca a calcio per tanti anni ci si fa l’abitudine; anzi si tratta di una bella responsabilità che mi carico sulle spalle con estremo piacere. Cosa passa per la testa in quei momenti? L’adrenalina non manca e neppure la tensione. Ma domenica sono rimasto freddo, non ho mai temuto che la palla non entrasse. Appena l’ho vista finire in rete ho provato una gioia immensa e ho fatto una corsa liberatoria. Avevo voglia di sfogarla e di sfogarmi da due settimane esatte, da quel tap-in validissimo e non convalidato contro il Toro. È stata un’esultanza spontanea, sincera: con i nostri tifosi ho sempre avuto un rapporto speciale e mi è venuto naturale andare a festeggiare insieme con tutti loro», queste le parole del numero 9 blucerchiato rilasciate nella speciale intervista realizzata da Samp Magazine.

Una rete che mancava dal 23 settembre 2010 tanto, troppo tempo per Nicola: «Il gol è tutto per un attaccante, una punta come me vive di quello – continua Pozzi –. Stare senza per così tanto tempo magari ti toglie un po’ di serenità, di tranquillità. Io, però, pur non giocando con continuità, in questo anno non mi sono mai arreso né scoraggiato. Mi sono allenato bene, mi sono impegnato e il gol, finalmente, è arrivato. E ora vado avanti, con l’obiettivo di sempre: quello di contribuire alla causa e di dare il mio aiuto alla Sampdoria. Dedicare il gol alle mie tre donne? In questo senso forse mi converrebbe fare più figli perché dopo ogni nascita riesco sempre a segnare. Scherzi a parte, domenica pomeriggio il primo pensiero è andato inevitabilmente a Tea, l’ultima arrivata, la piccola di casa, ma la dedica era allargata anche alla mamma Sara e alla sorellina Tiarè. Sono le donne della mia vita e senza di loro sarebbe tutto più difficile».

Exit mobile version