Gli Ex
Pozzi, il cuore è nella Sud: «Il derby è amore, devi vincere per i tifosi»
Nicola Pozzi sa cosa vuol dire il Derby della Lanterna per i tifosi blucerchiati: ossessione, amore, tensione e voglia di vittoria
Non potrà essere al “Ferraris” ma Nicola Pozzi con il cuore è come se ci fosse. L’attaccante blucerchiato conosce il valore del Derby della Lanterna per i tifosi blucerchiati e cerca – tramite le parole rilasciate al Secolo XIX – di trasmettere le emozioni che ha vissuto lui nel vivere la stracittadina. Pozzi ama vivere queste sfide, le ama da spettatore ma soprattutto le amava da giocatore e, chiunque indossi la maglia blucerchiata, dovrebbe scendere in campo con l’ardore che l’attaccante usa per raccontare questa partita: «Purtroppo non potrò essere al Ferraris. Domenica gioco, e non riesco a far collimare i tempi. Peccato, perché è una di quelle partite che amo vivere in Gradinata Sud. Farò il tifo alla televisione. Tutto sommato siamo ancora lì, in ballo per una qualificazione Europea. La vittoria di Bergamo è stata pesantissima, perché ha interrotto una serie negativa è spezzato un clima negativo. Il derby arriva al momento giusto. Fare risultato è l’additivo per lanciarsi in un gran finale di stagione. Ti dà quella carica mentale che raddoppia le forze e ti modifica le prospettive».
Sampdoria-Genoa è la partita che tutti aspettano, società, giocatori e tifosi: «Il derby è amare la maglia blucerchiata. Il derby è una partita fantastica. Io la sentivo dal fischio finale della gara precedente. E diventava un pensiero fisso, un’ossessione nella marcia di avvicinamento. Una sfida di questo significato genera inevitabilmente anche tensioni e lì bisogna essere bravi e lucide a gestirle. Dopo il derby pensavo ai tifosi, e il lunedì dovevano rientrare in ufficio o nel posto di lavoro. E dovevamo farli ritornare contenti. Dovevano essere loro i signori dello sfottò. E poi una vittoria nel derby ti fa anche guadagnare dei crediti per le partite che restano. Aumenta la disponibilità alla comprensione, se sbagli qualcosa. Sono cose reali. Mi sarebbe piaciuto giocare in questa Sampdoria. Quando sono le punte a finalizzare il gioco, secondo me significa che i meccanismi funzionano».