Poulsen: «Rossi mi aiuta e mi guida. I miei problemi…»

Non è stata, sin ora, la stagione che Simon Poulsen si sarebbe probabilmente aspettato. Il terzino danese, distintosi agli Europei ma anche nel campionato olandese con la maglia dell’AZ, vantava la stima e la considerazione degli addetti ai lavori e probabilmente si sarebbe aspettato una stagione da protagonista con la maglia blucerchiata. Non è stato così, ma con Delio Rossi la sua stagione potrebbe ripartire: già a Torino, il tecnico di Rimini gli ha concesso dei minuti: nulla di straordinario ma un gesto che serve a far riacquistare la fiducia al terzino di origini nigeriane, come egli stesso ha affermato per il Secolo XIX:

«A Torino sono entrato negli ultimi dieci minuti, ma per me hanno avuto una grandissimo valore. Perché ho avuto la conferma di essere nella testa di Delio Rossi. Il tecnico ha fiducia in me. 

Non avevo mai pensato il contrario. Ogni giorno, in allenamento, il mister mi sta molto addosso. Mi stimola, mi incita a spingere, a ricercare l’intensità, mi rimprovera quando non faccio il movimento giusto. Ma essere anche sgridato ci sta. È comunque un segno positivo per me, significa che ci tiene. E io ogni giorno sono motivato, voglio dimostrargli che sto dando il massimo per progredire. Penso che ognuno si immagini il meglio per se stesso. Io mi ero immaginato il massimo, di riuscire nella Sampdoria, di conquistarmi la fiducia del tecnico e gli applausi del pubblico. Sicuramente non avrei mai immaginato di trovarmi nella prima settimana di febbraio con sole quattro presenze, e nemmeno una partita intera. L’adattamento al calcio italiano è stato più complicato del previsto, e il fatto che non conoscessi la lingua un po’ ha pesato. Adesso va meglio, nel senso che l’italiano non lo so ancora bene, ma conosco il vocabolario calcistico basilare per dialogare con i miei compagni. Anche per il mio ruolo, tutto un up and down, avanti e indietro, che richiede grande feeling con i compagni, per i movimenti tattici»