2015

Pioli: «Mancano i risultati e quindi manca la fiducia»

Pubblicato

su

Pioli non riesce ad andare oltre il pareggio contro la Sampdoria, pur essendo andato in vantaggio con la rete di Matri nel secondo tempo. L’infortunio di Marchetti e l’uscita maldestra di Berisha determinano il calcio di punizione che la Sampdoria realizza portando risultato di nuovo sul pareggio.

Intervenuto ai microfoni di SkySport, Stefano Pioli commenta così la situazione della Lazio: «Noi dopo una partita non facile, contro un avversario che si è chiuso molto bene, siamo riusciti a trovare il gol del vantaggio ma serviva molta più attenzione nella gestione dei minuti finali.

Adesso chiaramente bisogna cercare di cambiare velocemente, abbiamo una settimana piena di impegni e difficile contro l’Udinese in Coppa e poi a San Siro. In questo momento penso che la squadra non riesca a tradurre sul campo gli allenamenti quotidiani perché in partita abbiamo qualche difficoltà. Matri? Non so se voleva essere polemico, io ho schierato la formazione migliore, ho fatto i cambi migliori. È giusto che i giocatori vogliano giocare ma è importante che rispettino anche le scelte degli allenatori.

Felipe Anderson? Io credo di aver schierato la formazione migliore possibile in base a quanto visto in settimana, volevamo mettere degli attaccanti di movimento, con profondità e presenza in area. Il nostro è un momento delicato e difficile. Sicuramente ora la testa è pesante, è palese. Siamo al di sotto delle aspettative, ci stiamo esprimendo al di sotto delle nostre qualità e così non è facile scendere in campo, ma la squadra ci ha provato. Commettiamo tanti errori perché manchiamo di lucidità, i risultati poi determinano tutto, avessimo vinto staremmo facendo altri discorsi, ma alla fine non abbiamo fatto abbastanza per vincerla. Credo che sia inevitabile che per sbloccare le partite serva altro rispetto al gioco corale, spirito ma servono anche le giocate dei singoli che adesso hanno più difficoltà che in passato dove le giocate singole ci portavano fiducia, autostima e risultati. Anche i giocatori di qualità ora rendono di meno. Io alleno un gruppo responsabile, consapevole e che ne vuole venire fuori ma fa fatica a reagire, loro stanno lavorando e ci stanno provando sicuramente».

Exit mobile version