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Pellegrini: «Trevor Francis, un campione che rubava il tempo ai difensori»
Luca Pellegrini, ex capitano della Sampdoria dello Scudetto, ha ricordato Trevor Francis. Le sue parole a La Gazzetta dello Sport
Luca Pellegrini, ex capitano della Sampdoria dello Scudetto, ha ricordato Trevor Francis. Le sue parole a La Gazzetta dello Sport. L’ex blucerchiato è mancato ieri all’età di 69 anni per un infarto fulminante.
FRANCIS – «Prima del giocatore veniva l’uomo: era un signore, una persona squisita. Sul piano tecnico era formidabile e moderno, perché era un attaccante universale: centravanti, trequartista e ala secondo le situazioni. Rubava il tempo ai difensori e non solo con i dribbling rapidi. Aveva questa capacità di crossare in scivolata, precedeva in pratica il tackle dell’avversario e serviva palloni letali in mezzo, specie alla destra. Se non si fosse infortunato tante volte, sarebbe diventato un grandissimo del calcio».
RICORDI – «Una volta, durante un’amichevole estiva, mi pare a Lucca, litigò di brutto con Mancini, per un pallone che l’uno non aveva passato all’altro. E l’uno aspettò l’altro sulla porta dello spogliatoi per un chiarimento. Mancio era fumantino. Trevor era Trevor… E poi mi ricordo che tra il 1982 e il 1983 segnò tre gol all’Inter a San Siro e divenne l’incubo di Fulvio Collovati, allora stopper nerazzurro».
PARAGONI – «Non mi viene in mente nessuno, ma non perché non voglia fare paragoni. Trevor era proprio un attaccante unico e non vedo in giro qualcuno come lui. Era ancora un calcio in cui non si ingabbiavano i giocatori più bravi con le tattiche, ma Trevor oggi non si farebbe imprigionare».