2014
Pedone: «Grande stagione con gli Allievi. Mihajlovic? Fa un gioco offensivo»
Questo pomeriggio Francesco Pedone, allenatore degli Allievi della Sampdoria, è intervenuto su Samp TV nel corso di Finestra su Bogliasco per parlare di vari argomenti a partire dai play-off raggiunti dai suoi ragazzi: «L’ultima partita contro il Carpi contava poco perché ci bastava 1 punto per arrivare 3°. Adesso arriva il bello perché sono scontri ad eliminazione diretta. L’Atalanta? Una squadra importante per il blasone del Settore Giovanile. Può contare su ragazzi interessanti ed una buona cultura del lavoro e, grazie a tecnici preparati, raccolgono i frutti. Quest’anno ci siamo affrontati due volte in due tornei ed abbiamo vinto una volta a testa, noi 4-1 e loro 1-0».
«Come giudico la stagione delle formazioni giovanili? E’ stata ottima. Siamo tutte e 3 ai play-off, (Primavera, Allievi e Giovanissimi – ndr). Per ciò che ci riguarda noi sappiamo i nostri pregi e difetti, a livello collettivo non credo che sia mai accaduto negli ultimi anni di arrivare tutte e 3 le formazioni così avanti. Sfide decisive, cosa conta? Avere un talento è importantissimo, ma serve il carattere per emergere e anche per fare la differenza in sfide come questa e alla lunga per esordire in prima squadra».
Passando alla prima squadra, Pedone analizza il prossimo avversario: «Battere una grande come il Napoli? Potrebbe essere la giornata giusta. E’ stata una stagione di alti e bassi, ma contro gli azzurri, che non hanno niente da perdere, ce la possiamo fare. Conteranno gli stimoli e potrà essere decisivo il pubblico per avere determinate motivazioni. Il Napoli comunque ha grandi campioni, ha appena vinto la Coppa Italia e, soprattutto nel reparto offensivo, ha gente di grandi qualità».
«Pochi pareggi nella gestione Mihajlovic? Le statistiche ti danno una chiave di lettura. La Samp è spregiudicata e aggressiva oltre che propositiva. E’ una cosa positiva, ma dietro se non hai equlibrio si rischia come nel goal dell’1-0 del Parma».
«Cosa è cambiato da una gestione all’altra? Ricordo bene i 10 giorni fatti tra la gestione Rossi e quella Mihajlovic. C’era apatia ed aria pesante oltre che piattume nel gruppo. Era difficile, ma ne siamo venuti fuori. Le cose sono cambiate in meglio anche se in questo finale di stagione sono arrivati molti k.o. a causa della tensione calata».