2015
Pazzini: «Sempre un piacere tornare al Ferraris. Quest’estate tante falsità su di me»
Sarà l’ex eccellente domenica alle 12.30, quando l’Hellas visiterà la Samp per la nona giornata di campionato. Non che sia la prima volta: già in alcune occasioni Giampaolo Pazzini ha affrontato i colori blucerchiati da ex con le maglie di Inter e Milan. Eppure la sensazione è che stavolta lo faccia da riferimento della sua nuova squadra, l’Hellas Verona, che ha un bisogno disperato dei suoi gol per centrare la prima vittoria in campionato.
Spesso ad accoglierlo sono stati gli applausi, ma Pazzini per ora non ci pensa: «Ho sempre ricevuto un’accoglienza meravigliosa al Ferraris: per me tornare in quello stadio è sempre una grandissima emozione». Tuttavia, è un ritorno particolare. Come ricorda “Il Secolo XIX”, quest’estate c’è stata la possibilità di rivestire la casacca doriana, salvo il rifiuto di Ferrero di pagare un ingaggio forse esorbitante: «L’unica cosa che voglio dire è che sono state dette tante cose che non sono vere. Ci sono state strumentalizzazioni. Sono circolate notizie false sulle cifre che avrei chiesto, cose che poi infatti l’avvocato Romei ha smentito in un’intervista televisiva che, guarda caso, non ha avuto però lo stesso risalto».
Alla fine il Pazzo si è accasato all’Hellas, con un contratto di cinque anni a un milione d’ingaggio: «Non parlo di cifre nemmeno ora. I soldi e la località non sono mai stati problemi da superare. La verità è che qui mi hanno voluto tutti dopo un periodo negativo. Per un giocatore è importante sentire la fiducia dell’ambiente». A Verona ha ritrovato il tecnico che l’ha lanciato a Bergamo: «Mandorlini mi ha avuto all’Atalanta, quando ero un giovane calciatore…». Samp e Hellas sono gemellate da molto tempo e rappresentano le ultime due piazze anomale ad aver vinto uno scudetto. Ora non sarebbe possibile: «C’è troppa differenza tra le grandi e le altre. Troppa differenza di soldi nel calcio, dove i soldi significano squadre in grado di vincere».
Éder come Pazzini, a lungo sottovalutato dalle grandi, poi esploso e cercato dai club più importanti: «Sì. Éder è stato sempre un giocatore importante, ma ora ha acquisito la consapevolezza che gli permette di giocare al meglio». Anche Soriano in nazionale e capitano della Samp è stato una sorpresa: «Ha sempre avuto ottime qualità. In quanto alla fascia, il mio capitano è Angelo Palombo: io vorrei vedere lui guidare la squadra, perché per me lui è la Sampdoria». Fosse rimasto con Cassano, oggi entrambi magari sarebbero ancora punti di riferimento in nazionale: «Pensare a queste non mi piace. Penso sia inutile. I due anni alla Samp sono stati straordinari, anzi direi memorabili. Arrivavano risultati, il gruppo era fantastico: un periodo che sarà sempre nel mio cuore».
Con Fantantonio qualche scambio di messaggi c’è stato: «Ci sentiamo, ma non l’abbiamo fatto in questi giorni. Lui è ancora in grado di fare la differenza, ha dalla sua una classe immensa e cristallina». Il Milan attraversa un momento di difficoltà. Ci si chiede se Mihajlovic possa risollevare le sorti della sua ex squadra: «Il problema è che in ambienti come quelli del Milan devono arrivare i risultati. Non lo conosco bene, ma credo che Mihajlovic possa essere la persona giusta». Gli obiettivi del Pazzo: «Ricominciare a segnare con il Verona e portare la squadra in una posizione di classifica più tranquilla». Sulla nazionale: «Non ci penso, francamente. Mi manca un po’ di continuità».