2013
Papà Gabbiadini: «Abbiamo capito prima nboi di lui che sarebbe diventato un campione»
Giuseppe Gabbiadini, 61 anni e una vita da gran lavoratore, si racconta a Il Secolo XIX. O meglio, racconta suo figlio Manolo. «In casa nostra gli abbiamo insegnato a non montarsi la testa – racconta papà Gabbiadini – lui ora raccoglie le soddisfazioni ma se l’è meritate, dovete credermi. A sedici anni è andato subito a lavorare perché sapeva che vivere di calcio era solo un sogno. La sua vera forza è stata la volontà, la determinazione. Valori che ha imparato in casa».
All’arrivo di Manolo a Genova, la famiglia è rimasta decisamente impressionata, stupita dall’affetto che la gente prova per il loro bomber: «L’hanno accolto benissimo, mi viene quasi da dire troppo bene. Fa piacere ma speriamo non si monti la testa. Deve ancora fare tutto, dimostrare il suo valore». Tra l’altro, Giuseppe svela al quotidiano una piccola curiosità sul Ferraris: «Era lo stadio che più gli piaceva da bambino. Non tifava nessuna squadra italiana, simpatizzava per il Manchester United, ma gli stadi gli sono sempre piaciuti e il Ferraris era il preferito. A volte la vita fa strani scherzi».