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Palombo, che voglia di derby: «Darei un braccio per giocarlo»

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Voglia di derby per Palombo: «Per giocarlo di nuovo darei un braccio»

C’è attesa per il derby di sabato, in programma al “Ferraris” tra Genoa e Sampdoria. L’ex capitano blucerchiato Angelo Palombo, ora collaboratore tecnico nello staff di Claudio Ranieri, muore dalla voglia di scendere in campo per riprovare quelle sensazioni che solo la stracittadina ti sa dare.

«Darei un braccio per giocare sabato sera – esordisce a Il Secolo XIX – ricordo uno tra i miei primi derby sotto la pioggia, ero un ragazzino, vincemmo 2-0 con gol di Zivkovic e Conte e restai di stucco per Marassi. Mi dissi: “Dove sono finito, Dio aiutami tu”. Tremavo… Da allora è sempre stato così: un’emozione incredibile da vivere».

Secondo Pietro Vierchowod, chi perderà sabato, rischia la retrocessione. Palombo non è così drastico: «Tutte e due sono in difficoltà, ma per nessuna delle due sarà decisivo. Importantissimo sì, ma non decisivo. Per noi conterà l’atteggiamento: continuare a credere al lavoro che si sta facendo. Poi è ovvio se mi chiedono se preferisco avere l’atteggiamento giusto e perdere o sbagliato e vincere, dico tutta la vita vincere. Ma quello perché ormai questa partita la sento come i tifosi».

Il record di cartellini gialli (6) nel Derby della Lanterna è detenuto proprio da Palombo: «Era una partita dura, ma negli ultimi anni, direi da Giampaolo in poi, è cambiata, si cerca di più di giocarla. È diventata meno cattiva. Meglio ora o prima? Io sono tifoso del “bel gioco“, ma se dovessi decidere se ammazzare tutti di botte e vincere direi di sì (ride, ndr). Battute a parte conta il cuore che ci metti, giocare bene passa in secondo piano. Quando esci devi essere morto – conclude l’ex numero 17 doriano – se no non puoi giocarla sta sfida».

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