2014
Palombo: «Non vedo l’ora di ricominciare. Ferrero? Curioso di conoscerlo»
Lui è per ora in vacanza, ma è pronto alla tredicesima stagione con la maglia della Sampdoria: «Sto bene: più gli anni passano e più ho voglia, non vedo l’ora di ripartire». Lui è Angelo Palombo, per ora in meritata vacanza: «Sono in Sardegna, ma il tempo non è granché. Poco sole e poco mare». E allora avrà visto un po’ di Mondiale: «Purtroppo è andata male. E’ finita subito come nel 2010. In Sudafria c’ero, so cosa si prova. Nel 2010 il girone era più facile, stavolta era più dura. Niente di scandaloso però: è uscita pure la Spagna».
MORSI E RIMORSI – Ecco l’idea che Palombo si è fatto dell’eliminazione italiana: «Speravo andassero più avanti, ma non è stato un problema di impegno: i ragazzi hanno dato tutto. Ho la sensazione che si aspettasse l’uscita dell’Italia per criticare – racconta Palombo, presente al Mondiale 2010 in Sudafrica – Non è giusto accanirsi con Balotelli: è la squadra che perde, non il singolo. La verità è che non si può giocare alle 13, si rovina lo spettacolo. E con l’Uruguay l’arbitro ci ha messo del suo. Il rosso di Marchisio ci può stare, ma meglio gli arbitri italiani». E sul morso di Suarez: «Forse Chiellini è stato fin troppo buono, ma Suarez pagherà con una bella squalifica».
FANTANTONIO E FORMA FISICA – Anche Cassano è finito nell’occhio del ciclone. Non ha dato l’idea di uno pronto per giocare un Mondiale in quelle condizioni: «Come per Balotelli è ingiusto prendersela con lui. Non ha fatto polemiche, ha avuto poco spazio, non poteva fare di più. Con Prandelli si lavora duro: se il C.T. l’ha portato in Brasile, vuol dire che stava bene. E poi Antonio è uno che fa correre la palla». Intanto qualcuno lo vorrebbe ancora alla Samp: «Quelli bravi son sempre ben accetti. Come in nazionale: mi terrei stretti Buffon, De Rossi e Barzagli». I vecchi come risorsa, forse vale anche per Palombo alla Samp: «Non lo so. So che do sempre tutto, mi impegno non per me stesso, ma per la squadra. Io non mi sento vecchio, il fisico regge bene. E con la nuova dirigenza siamo ancora più motivati».
FERRERO E MIHA – Il cambio da Garrone a Ferrero è stato repentino: «Non ho ancora parlato con il nuovo presidente, ma son curioso di conoscerlo – ammette Palombo a “Il Secolo XIX” – Garrone avrà avuto le sue ragioni, ma so che è tifoso della Samp: non l’avrebbe mai lasciata al primo arrivato e questo mi fa stare tranquillo». Mihajlovic invece è rimasto: «Mi stuzzica l’idea di iniziare con lui. Il mister è stato fondamentale. Ora noi giocatori dovremo avere l’atteggiamento giusto per ripetere quanto si è fatto con lui. Se pensiamo che tutto è dovuto sbagliamo di grosso». Quest’anno Palombo riparte da centrocampo: «Mi fa piacere esser tornato in mezzo. Ho sempre saputo che questo è il mio ruolo».
GIOVANI E VECCHI – Infine, un occhio ai giovani della Samp. C’è qualcuno su cui puntare, anche se i nomi sono sempre gli stessi: «Krsticic e Obiang: sarà l’anno del loro salto di qualità. Confermarsi per un giovane è dura, anche se per me hanno fatto bene pure l’anno scorso. Però possono dare di più e lo dimostreranno». Oggi (ieri) Gastaldello ha compiuto 31 anni: «Tra un po’ lo chiamo. Sta invecchiando pure lui, ma è giusto così. Mica posso invecchiare solo io…». Sul Mondiale: «Senza Italia, tifo per Mustafi. E poi per Colombia e Cile: mi sono molto simpatiche».