2015
Palombo: «Il derby è una partita a parte. Il rinvio non avvantaggia nessuno»
Anche Angelo Palombo dà la sua versione della situazione, in zona mista al termine della decisione di non giocare questa stracittadina a causa della pioggia incessante. La Sampdoria giocherebbe sabato in anticipo e un rivio a lunedì o martedì sarebbe penalizzante, ma sono tutti ragionamenti in divenire, la decisione spetterà alla Lega in caso che le squadre non si mettano d’accordo.
Angelo Palombo, intervenuto in mista come riporta Telenord, comunque la mette sul piano della sicurezza, giocare in un campo così mette a rischio anche la salute dei giocatori: «Effettivamente non era un campo adatto alla partita di calcio. Era il terreno di gioco per una partita fatta di botte. Basta una scivolata e rischi di farti male. Ci dispiace per i tifosi che volevano questo match e per noi che volevamo giocarla. Anche se fossi stato in panchina avrei dato il mio contributo ovvio dal campo avrei dato il massimo, non ho mai fatto polemica anche quando sono stato messo in discussione è normale perché in un campionato ci possono essere alti e bassi. L’alluvione è stata una tragedia, c’è gente senza soldi e ancora senza lavoro. Stasera è stata una disfatta, da oggi è piovuto veramente tanto, noi eravamo a Nervi e sembrava venisse giù il mare dalla passeggiata. Rinvio? Lunedì, martedì per noi sarebbe un problema perché giochiamo poi di sabato, ognuno cerca di tirare l’acqua al suo mulino. Noi, quando giocheremo, dovremo farci trovare pronti per la partita. Non condivido quello che dice Preziosi, a loro ora gira meglio è vero ma il Derby è una partita diversa, a parte. Anche la squadra più in forma può perderlo. Il derby è storia a parte. Sono più stanco ora, non sono riuscito a sfogarmi, ma guardando il campo bisogna essere obiettivi, non si poteva giocare. La gente paga anche per lo spettacolo e che spettacolo vedevano stasera? Un partita di pallanuoto. Sentivo cantare e mi dispiace soprattutto per loro, come noi ci prepariamo anche loro si preparano ed è normale che restano delusi».