2013

Palombo: «Il Derby della Lanterna è la “Partita”. Sempre»

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Meno tre giorni e poi sarà Derby della Lanterna, la partita delle partite, quella che Genova sta aspettando da due settimane. Ma non è dello stesso parere Angelo Palombo, il 17 blucerchiato che ormai è giunto alla sua decima stracittadina in campionato: «Attesa stressante? Nient’affatto – rivela ai colleghi de “La Gazzetta dello Sport”Diciamo che abbiamo approfittato della sosta per fare un… tagliando. Fisico o tattico, dipendeva dalle situazioni. Ora ci siamo».

Angelo Palombo, 31 anni, 317 presenze con la maglia blucerchiata è ormai abituato a vivere questo tipo di match, ma quando arrivo da “bambino” qui a Genova le cose erano diverse, il suo approccio soprattutto: «Incoscienza? Mi spiego meglio. L’incoscienza vera e propria è pericolosa, perché può farti commettere errori gravi. Con quel termine io intendevo la capacità tipica dei giovani di arrivare all’evento senza eccessivo stress mentale, che può essere controproducente».

Parole da veterano quelle dell’ex capitano della Sampdoria, che quando domenica sera scenderà sul prato del “L.Ferraris” toccherà quota undici Derby della Lanterna, se si conta anche quello in Coppa Italia del 2002. La sua mente ritorna proprio a quel periodo, in quell’annata 2002/03 quando la sua Sampdoria vinse tre derby su tre, i derby più belli secondo Palombo: « Per me furono un’esperienza completamente nuova, che mi lasciò a dir poco senza parole».  Angelo vive a Genova da dodici anni e ormai si può considerare a tutti gli effetti un genovese, un cittadino, un tifoso della Sampdoria e questo può essere sia un fatto positivo che negativo spiega il numero 17 blucerchiato: «Dipende dalle situazioni. Un’eccessiva immedesimazione nell’evento può nuocere. Meglio un certo distacco».

Quest’anno il derby di Genova si gioca presto, molto presto, forse fin troppo. Dopo le prime due giornate di campionato è già tempo di stracittadina, che molti dicono sarà “povero”: « Sbagliato – la risposta secca di Palombo– .Ricordatevi che a Genova i derby poveri non esistono. Questa è semplicemente la Partita. Sempre».

Sampdoria-Genoa è diverso da tutti gli altri derby d’Italia, una partita sentita moltissimo dai tifosi e da tutta la città, sia prima che dopo il match. I tifosi, come ha detto il patron Preziosi, portano i loro problemi allo stadio, amplificando alla fine gioie e dolori: «Concettualmente sono d’accordo. Sarà perché stadio e città sono più piccoli, ma qui non sarà mai come a Milano. C’è molto più “menaggio”, cioè ironia. Ci sono tifosi che al lunedì, se hanno perso, neppure si presentano al lavoro per evitare gli sfottò». Poi una risposta al presidente Enrico Preziosi, che qualche giorno fa dichiarò alla rosea che: «Aggiudicarsi il derby è come una vittoria di Pirro», intendendo che dopo pochi mesi c’è la possibilità di giocarne un altro: «Dissento – dichiara Palombo – e faccio una battuta. So che il successo di Pirro sui Romani gli costò moltissime perdite. A me, però, domenica andrebbe benissimo vestirne i panni… Anche Preziosi sa quanto conti vincerlo».

Vincere il 107° Derby della Lanterna, è questo il sogno dei tifosi blucerchiati, ma anche della Sampdoria, della truppa di mister Delio Rossi che è un mix d’esperienza e gioventù: «E aggiungo. Giovani, ma ben preparati a certe sfide». Infine una battuta sugli avversari e in particolare su Alberto Gilardino, che domenica sera passerà proprio dalle parti di Angelo: «Gioca in Nazionale, e questo dimostra il suo livello. Ma tutto il Genoa è un’ottima squadra, per qualità e quantità. Noi, comunque, ci stiamo preparando al meglio».

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