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2014

Palombo: «Grazie alla famiglia Garrone, Ferrero…»

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Domani sarà esattamente trascorsa una settimana da quando Edoardo Garrone ha ceduto la Sampdoria e Massimo Ferrero, un passaggio di consegne dopo 12 anni di presidenza Garrone e la chiusura di un capitolo importante della storia doriana. 

Nessuno in società a parte l’oramai ex Presidente sapeva della vendita della società: «Non sapevo nulla, quel giorno ho sentito Gasta e nemmeno lui sapeva nulla». Così Angelo Palombo ai taccuini de La Repubblica, in edicola questa mattina.

Sono stati 12 anni lunghi, e Palombo li ha vissuti praticamente tutti: «Schock per la vendita della società? Noi siamo professionisti, dobbiamo pensare solo a giocare, però dopo 12 anni fa un certo effetto: ho vissuto entrambe le presidenze Garrone, alla lunga ti affezioni alle persone, mi sembra normale. Il nuovo Presidente? Non ci ho ancora parlato, ma a pelle mi dà buone sensazioni, sembra un uomo molto simpatico. Dai modi di fare è diversissimo rispetto a Garrone, siamo abituati ad un altro tipo di Presidente, ma ora dobbiamo lasciarlo lavorare».

Dalle parole del vicecapitano trasuda ottimismo:«Il mio ottimismo su Ferrero? Sì possono dire tante cose, ma se Mihajlovic è rimasto ci sarà un motivo – prosegue Palombo. Il mister è ambizioso, deve aver ricevuto garanzie precise dal Presidente. E con lui anche il ds Osti continua a lavorare per la Samp: la struttura tecnica è rimasta invariata ed è giusto così visto che i programmi erano già stati tracciati. Cambiare radicalmente non sarebbe stato giusto, avremmo perso dei punti di riferimento».

Un bilancio della presidenza Garrone? «La famiglia Garrone va ringraziata perché negli anni ci hanno messo un sacco di soldi. Poi possiamo discutere se quei soldi potevano essere di più o spesi meglio e fare discorsi da bar, ma c’è sempre stata la volontà di fare della Sampdoria una società seria: mai saltato uno stipendio, mai un ritardo, tutto sempre alla luce del sole e nel mondo del calcio questo non è poco. A livello personale invece devo dire che per essere una famiglia di imprenditori sono sempre stati alla mano».

Il 1 luglio aprirà ufficialmente il calciomercato: «Mercato spumeggiante della Samp? Troppo presto per capirlo, io so solo che se rimaniamo quelli dell’anno scorso possiamo fare meglio della scorsa stagione, certo, ci fosse qualche colpo di mercato saremmo tutti più contenti». 

Prima del mercato però, spazio alle compartecipazioni e alle spinose questioni relative a Gabbiadini e De Silvestri: «Per come ho visto il loro ambientamento a Genova non credo che abbiano voglia di andarsene, ma questa è una mia valutazione personale».

Per Ferrero sarà una Sampdoria alla Ben Hur, per Palombo? «Sono abbastanza ferrato in materia di cinema: scelgo 300, e non perché alla fine muoiono tutti, sia chiaro – chiude ridendo il numero 17 – è lo spirito di battaglia delle Termopili che rende perfettamente la mia idea di Sampdoria».

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