Palombo: «A Parma i tifosi ci hanno emozionato»

Nazionale, Parma, Roma: questi i tre temi principali dell’intervista rilasciata da Angelo Palombo al quotidiano Il Secolo XIX. Dopo una breve parentesi sull’incontro tra il 17 e l’ex 99 doriano, Palombo chiude a un suo ipotetico ritorno ion nazionale, nonostante il buon rendimento dimostrato a centrocampo in questa stagione. «Credo che da quando sono tornato a giocare a centrocampo ho mantenuto un discreto rendimento e dimostrato di essere ancora utile. Però so anche come funzionano certe dinamiche soprattutto in Nazionale: quando hai 32 anni, difficilmente torni dal gruppo se sei fuori da un po’. Forse se avessi fatto tutta la stagione a centrocampo, riuscendo a mantenere il rendimento degli ultimi mesi, magari se ne sarebbe potuto parlare, ma così no. Non ho recriminazioni però».

L’esodo di Parma, una trasferta libera che deve insegnare qualcosa al nostro calcio, quasi 4000 tifosi doriani mescolati con i gialloblù padroni di casa a ridere, scherzare e celebrare un gemellaggio storico. Palombo e compagni, prima dell’inizio della partita, sono andati ad applaudire i doriani presenti: «Ne avevamo discusso al mattino e ritenuto che questa grande mobilitazione dei nostri tifosi meritasse un plauso. I nostri tifosi lo meritano sempre, questo va detto, ma la festa del gemellaggio con il Parma, con tutta quella gente fin dal mattino, compresi tantissimi giovani e tante famiglie sugli spalti, ci ha emozionato. È stato bellissimo».

In chiusura, un commento su quanto accaduto a Roma, poche ore prima di Parma – Sampdoria, in un clima completamente opposto. «Penso senza retorica che un po’ di scaramucce nel calcio ci sono sempre state, certe rivalità hanno sempre fatto da sfondo alle partite più sentite e questo non dico che sia giusto ma è sempre successo e sarebbe ipocrita negarlo. Il punto è che arrivare a questi estremi, addirittura all’uso delle armi con gente che finisce in fin di vita in ospedale, semplicemente non è ammissibile, è pazzesco. Non c’è nulla da aggiungere, ripeto è inammissibile per tutto, anche per noi giocatori».