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Pagellone 2016/17 – Dodô: l’uccellino brasiliano con le ali tarpate

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Pagellone 2016/17 – Dodô conferma le deludenti aspettative di inizio estate: la fine della stagione corrisponde alla fine della sua avventura alla Sampdoria

Mi immagino i pensieri del sabato sera nella testa di Marco Giampaolo. È possibile abolire la fascia sinistra? No, dunque occorre trovare un rimedio immediato e scegliere uno dei tre terzini da schierare titolare. Se l’immediatezza dura circa otto mesi, la strada è quella giusta: altrimenti, e così è, qualcosa è stato sbagliato in sede di mercato nel corso della scorsa estate. Uno dei fallimenti della Sampdoria porta proprio il nome di Dodô, pagato la bellezza (?) di 4,5 milioni di euro. Non che manchi di qualità, anzi lo ritengo un ottimo giocatore dalle doti eccezionali. Il tutto, però, relativo alla fase offensiva composta di spinta e dribbling, non come ha chiesto il tecnico blucerchiato durante la stagione. Il brasiliano non è portato per costituire la retroguardia, non sa marcare né ripiegare, gli è difficile immagazzinare nella mente tutti i meccanismi difensivi. È inutile per questa squadra e questo allenatore. È semplice tirare le somme riguardo Dodô, ciò non significa che sia piacevole o che tale compito venga svolto con la più totale indifferenza. Sette presenze in campionato per 365 minuti, due in Coppa Italia per 168 minuti: il bilancio è da mani tra i capelli, c’è poco da aggiungere al verdetto dei numeri. L’uccellino sudamericano ha ormai le ali tarpate, non riesce più a volare. Per riprendere il volo, perdonerete la ripetizione, deve volare verso altri lidi.

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