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Pagellone 2016/2017 – Patrik Schick: un campione sbocciato in blucerchiato
La stagione di Patrik Schick, sprazzi di talento purissimo e giocate da campione, un gioiello sbocciato in blucerchiato
La scorsa estate la Sampdoria virò con decisione sull’Est Europa per cercare nuovi talenti e sotto la guida di Riccardo Pecini arrivò alla società l’indicazione di dirigersi a Praga perchè allo Sparta c’era un giovane classe 1996 davvero interessante, sulla quale valeva la pena investire, ma bisognava fare in fretta perché su di lui c’era anche la Roma che con Walter Sabatini fa ben poca fatica a piazzare un paio di fiches sul piatto per prendere il giocatore: la base d’asta è assolutamente accessibile, si parla di 4 milioni di euro, per i capitolini sono praticamente spiccioli e per la società di Massimo Ferrero grazie a una politica di taglio dei costi, agli introiti dei diritti televisivi e alle cessioni di giocatori come Fernando, Soriano e Correa sono ampiamente dentro al budget. Entrambe le società bussano alla porta dello Sparta Praga e offrono i famosi 4 milioni, sta al giocatore scegliere quale sarà la sua destinazione: da una parte ci sono i giallorossi con i preliminari di Champions League e un progetto che li porta a volersi avvicinare alla Juventus, dall’altra la Samp in pieno progetto giovani con un nuovo tecnico e tanto lavoro da fare per creare una nuova base. C’è una grossa differenza però: la Roma gioca col 4-2-3-1 e quell’uno è Edin Dzeko che andrà a vincere il titolo di capocannoniere, mister Spalletti difficilmente ci rinuncia e se lo fa va con Perotti falso 9, lo spazio all’ombra del Colosseo è poco, la Samp può offrire molte più garanzie giocando con due punte di cui una soggetta a discontinuità e qualche infortunio di troppo. Ed è così che i blucerchiati si aggiudicano Patrik Schick, facendo uno dei più bei colpi di mercato della sessione. Gli inizi sono quelli classici del giovane: tanta panchina, soprattutto perché Muriel – quello discontinuo e fragile – infila un inizio di stagione pazzesco dove segna ed è continuo col rendimento. Lo spazio per il ceco diventa quindi quello del turnover e della Coppa Italia dove soprattutto nei primi turni si può osare con le formazioni e dare minuti alle riserve per valutarli. Pian piano il ceco riesce a conquistare il suo spazio, prima convincendo in Coppa Italia contro il Cagliari poi trovando sempre più spazio in campionato dopo i gol consecutivi contro Torino, Lazio e Chievo dopo il primo contro la Juventus. Il girone di ritorno è però quello della vera e propria esplosione: nella gara contro la Roma guida i blucerchiati alla rimonta prima segnando il gol del 2-2 e poi conquistando la punizione che Muriel spedisce alle spalle di Szczesny per il 3-2 finale. Poi gol e assist contro il Bologna in una gara folle e decisa da una clamorosa svista arbitrale: nonostante il grande contributo il mister gli concede sempre non più di mezz’ora in campo, sembra quasi una tattica predefinita: prima Muriel stanca i difensori poi entra il ceco che chiude la pratica. La tattica funziona fino alla sosta di aprile quando Muriel si infortuna in Nazionale: si aprono le porte della titolarità per Schick che se prima quando chiamato dal primo minuto non riusciva a convincere, proprio in quel momento fa il salto di qualità: gol all’Inter nella clamorosa rimonta di San Siro, assist contro la Fiorentina, gol consecutivi contro Sassuolo, Crotone e Torino dove raggiunge quota 11 reti stagionali, gli ultimi due sono delle gemme preziosissime in particolare quello ai calabresi che ricorda il gol fatto da Dennis Bergkamp al Newcastle con la maglia dell’Arsenal qualche anno fa. Inizia la girandola di voci di mercato e nelle ultime giornate si vede uno Schick diverso, quasi contratto, ma è tutta la squadra che spinta dalle scarse motivazioni rende poco: il finale d’annata così così non inficia su quanto visto per il resto della stagione. Patrik Schick ci ha mostrato cose davvero stupefacenti per un ragazzo di 20 anni al debutto in un campionato così difficile come la Serie A, il nostro voto per la sua annata è un 7,5 abbondante: la sua ormai probabile cessione porterà in dote 25 milioni di euro, alla società il compito di trovare altri giocatori di questo calibro e con queste qualità.