Hanno Detto

Padovan: «Dobbiamo trovare una via felice per essere una squadra rispettata»

Pubblicato

su

Le parole del giornalista Giancarlo Padovan in vista del match di domani sera contro la Francia degli Azzurri: le sue parole

L’Italia domani affronetà una delle Nazionali più forti al mondo, se non la più forte. Si tratta dei rivali di sempre, i cugini francesi che non vedono l’ora di guastare il venerdì sera agi italiani nel match di Nations League.

Il giornalista Giancarlo Padovan ha parlato di questo e di molto altro nell’intervista esclusiva a InterNews24. Ecco che cosa ha detto riguardo al match di domani sera e sulla non convocazione di Jorginho.

È iniziata la sosta nazionali, con l’Italia che giocherà contro Francia e Israele in Nations League: il blocco Inter ora è un po’ più ridotto rispetto all’europeo. Le assenze di Barella, Darmian e Acerbi pensa che possono influire? E in generale che sensazioni ha per questo nuovo corso?

«Visto com’è andato l’Europeo meglio che qualche assenza ci sia. Oltre a quelle citate, anche Jorginho meglio che non ci sia più. Credo che quelle dell’Inter comunque siano contingenti, Barella si è operato al naso ma altrimenti ci sarebbe stato. Lui è fuori discussione, è un campione. Il problema è che all’Europeo non ha funzionato niente, né il blocco Inter né tutti gli altri. Il CT si è assunto tutte le responsabilità ma non basta, bisogna venir fuori da questo pantano, bisogna fare una buona Nations League, anche se con la Francia è dura. Bisogna anche trovare nuovi giocatori che diano ricambio ai vecchi e bisogna qualificarsi al Mondiale. Non ci sono altri discorsi da fare. Spalletti ha tanto da lavorare, lo sapeva, non può sorprendersi di nulla. Questo è il ruolo del CT, non può sorprendersi del fatto che non si possa lavorare in Nazionale, non può sorprendersi anche degli alti e bassi dei nostri giocatori. Abbiamo vinto un Europeo con molta fortuna, e siamo stati eliminati da quest’ultimo Europeo con grande demerito. Dobbiamo trovare una via felice che ci porti ad essere una squadra rispettata e rispettabile. Per fare questo dobbiamo sondare i nostri giovani migliori, metterli in campo, vedere se hanno la maturità e la personalità per esser titolari in Nazionale. Lavorare su un gruppo certo. Ecco, a me i dentro e fuori/chiama e richiama non piacciono, secondo me ci vuole un gruppo certo, di 20-22 giocatori, perché è l’unico modo per creare una mentalità simile a quella di un club. La sensazione però non è buona: non vedo un CT sereno, non vedo una nazione disposta ad aspettarlo, vedo una critica molto feroce nei confronti della Federcalcio e vedo anche un governo, nella fattispecie un Ministro dello Sport, che non va d’accordo né con la Federazione né col Coni».

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A GIANCARLO PADOVAN AD INTERNEWS24

Exit mobile version