2015
#Ostiforza&coraggio
C’è chi si accontenta. Io non ci riesco. C’è chi sorride e chi si fa il segno della croce, chi ha visto una Samp dominata e un Doria vivo. La verità sta nel mezzo. Non siamo ancora resuscitati dopo tre sconfitte, ma per fortuna nessuno ci ha ancora scavato la fossa…
Respiriamo piano, ancora a fatica, ma la testata vincente di Felice Anderson ci ha aiutato a tornare a casa con le nostre gambe. Piano, piano verso la salvezza. Altro che Europa.
Un punticino strappato col cuore, tanta fatica, molta fortuna contro chi avrebbe le qualità e il diritto per stare lassù e invece non ci riesce. E chi se ne frega della Lazio? Già…
E allora a Roma ho rivisto la Sampdoria di inizio stagione, né più, né meno. Quella chiusa dietro, quella (nella ripresa) del palla lunga a Éder (strangolato in tribuna da Ferrero!) e Muriel, quella dell’Uomo fumetto. Quella che sprecava occasioni e poi veniva colpita al cuore, una volta senza saper reagire. Ho rivisto la solita fatica nel costruire gioco, nonostante Cassano in campo. Ho rivisto gli errori di Luis (Bolt), bravo nell’andare via, velocissimo sui 100 metri per poi riuscire a sprecare sempre la palla del vantaggio, quella da tre. Ho visto la solita difesa che concede tanto, troppo, anche a Matri.
Caro Montella, la fiducia c’è sempre ma qui c’è da lavorare giorno e notte. Altro che andarsi a divertire, altro che giorni di riposo. Qui c’è anche da intervenire sul mercato. Caro Presidente, ora che hai detto di no a Volpi, tocca a te (e all’avvocato Romei), a Briatore e al buon Osti fare qualche regalo utile a Vincenzo. Ma so che ci state lavorando. Che Montella ha le idee chiare e voi non lo deluderete. Ma prima di scartare i regali c’è ancora da giocare…
Giovedì in prima serata su Rai2 e domenica all’ora dell’aperitivo. I primi novanta sono ancora una volta contro il Milan, la prima volta di Sinisa Mihajlovic da avversario a Genova. Conosco i sentimenti di tanti di voi, di chi si sente ancora oggi tradito da lui. E probabilmente per questo sarà fischiato come un avversario di sempre dimenticando il bene che ha fatto con i nostri colori. Io non lo farò.
Ha sbagliato ad andarsene e ora nella mia seconda città sta capendo che restare a Genova sarebbe stato meglio per lui, per noi. Non sarebbe arrivato Playmobil Zenga e Vincenzo sarebbe ancora nell’Inferno viola. Ma la storia è un’altra e se la Samp può fare a meno oggi della Coppa Italia non si può permettere di sbagliare col Palermo, un’altra paziente in convalescenza della Clinica Campionato costretta a lottare per non perdere il posto letto.
Non ci resta che prendere lo sciarpone, armarci di pazienza, della solita passione e augurarci buone feste in attesa dell’anno nuovo, del carbone per qualcuno e del Cenoa…