2014

#OSTIContecimancadirispetto…

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Non sono mai impazzito per la maglia azzurra. L’ultima volta che provai una gioia infinita fu al mondiale dell’82. Avevo 10 anni, ero ancora un bambino, ma ricordo le mani al cielo di Sandro Pertini. Oggi a distanza di stagioni mi emoziona solo l’inno di Mameli, il resto sinceramente mi annoia. Tecnici discutibili come le loro continue scelte. Nemmeno il generale Conte è riuscito a convincermi. Non alla prima chiamata alle armi. Peggio con la seconda.

La Sampdoria è terza in classifica, da sola. Dietro alla solita Juventus, poi alla solita Roma. La Samp è la sorpresa, una squadra con tanti giovani italiani di belle speranze, il Doria c’è e merita RISPETTO. Lo merita per la sua giovane storia di società seria (speriamo che continui…), e ora per quello che i suoi giocatori, made in Italy, stanno facendo sul campo. Oggi mi tocca difendere il gigante buono Okaka, non comprendere perché Soriano sia rimasto a casa a giocare a Football Manager e perché invece di portare Pellè (l’equivalente di Piovaccari…) non gli sia venuto in mente di fare una telefonata a Manolo. Pellè, ma ce ne rendiamo conto? Dopo Simone Zaza, ora Graziano Pellè… Ma la settimana della moda è finita, si gioca a calcio, si fa sul serio (piuttosto perché la società si è sentita in dovere di complimentarsi con lui e non protestare? ), perché regalare il kit-azzurro a tutti? Sia chiaro: potrebbe fare anche tre reti, portarsi a casa il pallone e l’Europeo ma il valore del giocatore per me non cambia… Ho il cuore blucerchiato ma gli occhi su tutto il campionato. Beh ma cosa hanno visto? Cosa ha visto Antonio Conte (presente di persona al derby col fratello) e i suoi invincibili collaboratori sempre a scrocco in tribuna? Non credo siano venuti per il modesto catering…

Hanno chiamato Ranocchia (l’Inter ha una delle peggior difese del campionato) e pure De Sciglio, il peggior De Sciglio della storia rossonera. Ma anche il Milan dietro balla eccome se balla… La nostra ballerina invece non cade mai, volteggia libera, si lancia in cielo e sorride proprio come quella Vecchia Signora: due sole reti subite in sei giornate di campionato col risultato che Conte ignora tutto e tutti. E poi Rugani. “Chi?”. “Si Rugani?”. “Quello dell’Empoli?”. “No quella della Juventus…”. Tutto chiaro ancora una volta. I soliti giochi d’interesse probabilmente, di valutazioni e rivalutazioni. Ma vogliamo leggerle comodamente tutte insieme? Sul ruolo del portiere per il momento non discuto, ma Viviano va sicuramente osservato. Sulla difesa ho detto e mi spiace soprattutto per Lollo (…e Romagnoli, la maglia dell’Under gli va un po’ stretta). A centrocampo se c’è Pasqual ci posso stare anch’io, se c’è Thiago Motta perché Roberto non può vestire l’azzurro? Mi mordo la lingua, è meglio… L’attacco azzurro è fatto di panchinari o prossimi a sedersi: Destro e Giovinco con Osvaldo… Gli altri? C’è il desaparecidos Zaza (chiedete a Di Francesco…), l’ideona Pellè col solo Immobile a ben rappresentare il tricolare. Cosa dire, Okaka oggi vale Osvaldo, è meglio di Zaza e certamente di Pellè. Ma con Destro ci può stare. Il Gabbia dalla sua supera Giovinco e se la gioca con Immobile.

Quindi? Vorrei che la serata di Italia la Liguria decidesse di non guardare una Nazionale che non ci rappresenta, che non segue il campionato ma altre logiche di mercato. Se l’Italia del calcio è uguale a quella della politica, beh, io non ci sto. Vado al cinema a vedere Sin City…

L’Italia di Conte:
Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris Saint Germain);
Difensori: Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Ogbonna (Juventus), Ranocchia (Inter), Rugani (Empoli);
Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Bonaventura (Milan), Candreva (Lazio), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Florenzi (Roma), Marchisio (Juventus), Parolo (Lazio), Pasqual (Fiorentina), Poli (Milan), Thiago Motta (Paris Saint Germain), Verratti (Paris Saint Germain);
Attaccanti: Destro (Roma), Giovinco (Juventus), Immobile (Borussia Dortmund), Osvaldo (Inter), Pellè (Southampton), Zaza (Sassuolo).

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