2014
Oneto: «Due derby in 7 giorni: che soddisfazione! Chiesa mi aiuta molto…»
Nella “Maxi” settimana del derby della Lanterna vinto dalla Sampdoria dei grandi, anche lui ha voluto lasciare il segno, con una girata di talento, puro, pulito che ha infilato Albertoni e il Genoa nella Viareggio Cup. Stiamo parlando di Edoardo Oneto, che già a diciassette anni quando trova il rossoblu vede la porta due volte più grande. Due, come i gol che il giovane classe 1996 ha segnato ai rivali cittadini in altrettante partite, tra campionato e “Coppa Carnevale”.
Ma quali sono le emozioni, le sensazioni di un adolescente come tanti altri che punta a trasformare la passione per il pallone rotondo in professione del domani? Per saperne di più, la redazione di SampNews24.com ha deciso di fare due chiacchiere con Edoardo Oneto, che oltre ad essere bomber della formazione di punta del settore giovanile di Corte Lambruschini è anche doriano da una vita.
Edoardo, che sensazione si prova a segnare e a decidere il derby Primavera alla Viareggio Cup, a distanza di quattro giorni dalla vittoria della prima squadra? «È una sensazione bellissima fare gol soprattutto in un derby ma anche al Viareggio, che è un torneo importantissimo per la nostra categoria. Tre giorni dopo la vittoria nel derby della prima squadra, vincerne un altro è una bella soddisfazione».
Il tuo gol di giovedì contro il Genoa ci ha ricordato la girata di Pazzini in Torino-Sampdoria 1-3 della stagione 2008/09. Ti ci rivedi in quel gol? «Prima di arrivare ai livelli di Pazzini bisogna che ne passi di tempo. Mi fa piacere questo paragone ma io devo pensare alla mia carriera. È un ottimo esempio da seguire però è un giocatore troppo forte per essere paragonato a me».
La tua esultanza, invece, ci ha fatto tornare in mente quella di Delvecchio in Sampdoria-Inter 1-1 sempre del 2008/09. Cosa c’è dietro al tuo gesto di gioia? «Il giorno prima avevo detto ad un mio compagno di classe che se avessi segnato avrei fatto quell’esultanza lì che viene fatta nel basket quando si segna un canestro da tre punti. Visto che insieme parliamo sempre di basket gli ho promesso che l’avrei fatto se avessi segnato».
Secondo te qual è la ricetta vincente del settore giovanile blucerchiato che negli anni ha sfornato diversi giocatori importanti? «E’da un po’ di anni che sono qua e ho sempre visto che ci sono sempre stati dei gruppi molto affiatati. Anche i dirigenti che abbiamo avuto in passato e che abbiamo adesso sono ottimi, tutti grandissime persone. Penso che il gruppo, formato dai giocatori, dai mister e dai dirigenti, sia la chiave del successo del settore giovanile».
In campo la coppia Oneto-Ciccone sembra essere ben assortita. E’così anche fuori dal campo? «Nico è arrivato quest’anno (dalla Cremonese, ndr) però da subito ci siamo trovati molto bene, ci vado d’accordissimo e spero che possiamo fare bene insieme». Con gli altri compagni? «Vado d’accordo con tutti e mi sono sempre trovato molto bene da questo punto di vista».
Sappiamo che sei anche un grande tifoso blucerchiato. Come vivi la passione per la Sampdoria giocando nel settore giovanile della tua squadra del cuore? «E’una sensazione unica. Sono veramente contento per questa opportunità, poi avendo una famiglia genoana è un’ottima cosa perché anche mio nonno, che è genoano da quando è piccolo, è riuscito a venirmi a vedere al derby di campionato e si è anche commosso quando ho segnato».
Un giovane come te, che punta al professionismo, in che cosa trova lo stimolo e le motivazioni giuste? «In tutte le persone che ti stanno vicino, che ti vogliono bene e che ti danno dei consigli. Se sei consigliato da persone che ti vogliono bene e che tengono a te puoi andare avanti molto facilmente. Poi bisogna anche avere le capacità tecniche, io quelle spero di averle e con l’aiuto delle persone a me care spero di poter arrivare un giorno a calcare un palcoscenico importante come quello della Serie A».
Come ti trovi con mister Enrico Chiesa? «Con il mister mi trovo molto bene anche perché da attaccante ci dà molti consigli a noi punte durante l’allenamento». Ad esempio? «Ci dice sempre che, giocando a due, se uno va incontro l’altro si deve buttare nello spazio, sia per la prima punta che per la seconda punta».
Anche lui è grintoso come Mihajlovic? «La tranquillità c’è sempre quindi cresciamo in maniera serena però ci trasmette anche tanta grinta e ci dice di non mollare mai su ogni pallone. Il nostro spirito di squadra è fondamentale per ottenere i risultati».
Come si svolge la giornata tipo di un ragazzo di diciassette anni che deve conciliare gli impegni agonistici con quelli scolastici e con le amicizie? «Bisogna fare molti sacrifici per arrivare ad un obiettivo. Adesso faccio il quarto anno di liceo scientifico per cui al mattino sono sempre a scuola, poi arrivo a casa e vado subito all’allenamento. Tutto questo non mi pesa perchè se voglio arrivare da qualche parte devo farli questi sacrifici. Gli amici li sento sempre e li vedo spesso ma la scuola è fondamentale perchè senza un’istruzione non sei quasi niente». Hobby? «A me piace tantissimo il basket, infatti quando posso vado a giocare al campetto con i miei amici».
A quale giocatore della prima squadra ti senti più legato? «Non sono legato con nessuno perchè non li conosco bene però in questo momento c’è un giocatore che mi sta piacendo molto che è Mustafi».
A chi ti senti di assomigliare di più come caratteristiche tecniche? «Maxi Lopez si addice un po’ alle mie caratteristiche anche se è più fisico rispetto a me. Credo che sia il giocatore attualmente in rosa in prima squadra che più si avvicina alle mie caratteristiche».
Quale aspetto del tuo gioco ti senti di dover migliorare? «Soprattutto il dribbling e, quando faccio la fase difensiva, arrivare sotto porta ed essere più cattivo per poter sfruttare di più le occasioni che mi capitano, soprattutto a fine partita».
Quest’anno dove volete arrivare come squadra? «Noi puntiamo ad arrivare in cima a tutto. Poi mettendocela tutta magari ce la faremo, non si sa. Noi ci auguriamo di arrivare sempre in fondo, non mollando mai. Poi se l’avversario sarà più forte gli stringeremo la mano però in campo non dobbiamo mai mollare».
Edoardo Oneto come presenta Edoardo Oneto ai tifosi della Sampdoria, con un aggettivo? «(ride, ndr) Grintoso, credo sia azzeccato».