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Sampdoria Women, Oliviero: «Non vediamo l’ora di giocare alla Sciorba»
Elisabetta Oliviero, calciatrice della Sampdoria Women, ha commentato il ritorno a Genova della squadra e l’esordio alla Sciorba
Elisabetta Oliviero, calciatrice della Sampdoria Women, ha commentato il ritorno a Genova della squadra e l’esordio alla Sciorba. Le parole a Il Secolo XIX.
NUOVO INIZIO – «È un nuovo inizio. Un anno fa sfidammo il Como a Marassi, in campo ero incredula, i tifosi furono super, perdemmo ma fu un’esperienza unica che spero di rivivere un giorno. Ora non vediamo l’ora di giocare alla Sciorba, avremmo una casa in cui mettere la nostra anima, in cui aspettiamo sempre più spettatori. Ricambieremo l’affetto che ci sarà dato e la fiducia del club che ha fatto un investimento importante. Una big come la Juventus gioca a Biella, non a Torino, non era scontato poter giocare a Genova».
EMOZIONI – «Se siamo qui è perché nel periodo buio tutte ci abbiamo creduto. Volevamo essere qui con questi colori e ora vogliamo scriver e un bel finale. In A ho sempre giocato per non retrocedere e so cosa serve per farcela: lottare sempre».
FORZA – «Ci vogliamo bene davvero, siamo contente di andare ad allenarci, di affrontare insieme le difficoltà, sappiamo come siamo partite ma anche che se ci aiutiamo si trova una soluzione a tutto. Mango è la nostra forza: peccato per il rosso contro l’Inter, ingiusto. Per lui l’aspetto umano, la lealtà, conta più del campo, siamo lo specchio di quello che è lui. La scorsa stagione per spronarci ci diceva sempre: siete come una radio che non prende neanche un canale. Dopo la salvezza mi sono tatuata una radio».
TIFOSI – «Da casa mia l’anno scorso sentivo i tifosi cantare fino alle tre di notte anche con la Sampdoria ultima: come fai a non amarli? Alla Festa degli Ultras ho cantato lettera da Amsterdam, irripetibile. Ho visto la Bella Stagione, quei campioni vincevano grazie all’amicizia, ho capito ancora di più cosa è la Sampdoria. Boskov diceva che è “come bella ragazza che tutti vogliono baciare”, ora che ci siamo pure noi Women lo è ancora di più».
ISPIRAZIONE – «Quando posso vado agli allenamenti delle ragazze più giovani, passo del tempo con loro, voglio che capiscano che il calcio deve essere sempre un divertimento, professionismo o meno. Quando smetterò resterò nel calcio, allenatrice o mental coach, sfruttare al massimo il potenziale delle persone conta più del talento».
RESTARE A LUNGO ALLA SAMPDORIA – «Certo e lo sperano pure tante mie compagne. Per me vale ancora di più, qui sono a casa. E quando giochi a casa tua ti senti pieno, completo, non ti manca nulla. Sono orgogliosa. Ed è bello essere all’inizio di un progetto: tutte insieme vogliamo scrivere un pezzo di storia blucerchiata».