2014
Okaka: «Voglio aiutare la gente di Genova. Domani sera sarò felice»
Samp-Roma non sarà mai una partita normale per lui: Stefano Okaka attende la gara di domani sera con il cuore in subbuglio. Intanto, però, la sua tranquillità l’ha trovata a Genova, dove è riuscito finalmente a consacrarsi. Come ci si aspettava da lui quando era un giovane promettente con la maglia giallorossa: «A Genova sono arrivato a febbraio, nel mezzo dello scorso campionato. Mi trovo molto bene e mi sono inserito alla grande sia in città che nel contesto. La vivo da vicino e sono rimasto molto colpito dai danni causati dall’alluvione. Ho il desiderio di fare qualcosa per questa gente: noi giocatori abbiamo raccolto fondi da donare agli alluvionati».
TOTTI E DE ROSSI – Nelle sue parole a “Il Corriere dello Sport”, l’attaccante blucerchiato ricorda i tempi giallorossi e i vecchi compagni: «Non proverò emozione, ma felicità nel ritrovare alcuni ex compagni con cui sono cresciuto. Ormai sono rimasti in pochi, solo in due: Totti e De Rossi. Con loro, quando ero un bambino, ho iniziato a giocare. In campo darò il massimo, ma non cerco rivincite: sono grato alla Roma, una società che mi ha dato tanto e ha accolto me e la mia famiglia con grande calore». In particolare, proprio per Totti e De Rossi ci sono parole al miele: «Sono felice di poterli riabbracciare, perché con loro ho avuto un rapporto bellissimo. Un ragazzo come me aveva bisogno di punti di riferimento: loro si sono messi a disposizione e insieme ho vissuto momenti bellissimi».
L’ALTRO 7-1 – La Roma ha incassato una pesante sconfitta martedì contro il Bayern: una sorta di revival di quanto accaduto a Manchester sette anni e mezzo fa, quando i giallorossi naufragarono nei quarti di Champions all’Old Trafford con lo stesso punteggio. Okaka c’era all’epoca: «Non sono paragonabili come partite. Oggi la Roma ha grandi campioni, che domani proveranno a vincere la partita. Quella sera, ricordo che eravamo increduli: come avevamo potuto subire sette gol? Poi, pochi giorni dopo, vincemmo 4-0 con la Samp. Merito di Spalletti, che lavorò sull’aspetto psicologico, e dei giocatori più importanti, che si presero la responsabilità di guidare la squadra».
PASSATO E PRESENTE – Intanto, molte cose sono cambiate da quella sera. Okaka non è più una promessa, ma una certezza per Mihajlovic e per lo scacchiere blucerchiato. Il numero 9 è entrato nel cuore della tifoseria doriana: «Non mi sono mai abbattuto, ma ho sempre creduto nelle mie qualità. A Genova mi sono trovato bene da subito, ho cercato di dare continuità al mio rendimento». Le difficoltà del passato sono alle spalle: «La mia strada è stata subito in salita. Quando esci dal settore giovanile della Roma, la gente si aspetta che tu gli faccia vincere la Champions subito. Non è così, di giocatori come De Rossi e Totti ce ne sono pochi».
OBIETTIVI E CAMBIAMENTI – La classifica sorride alla Samp, terza in graduatoria: «Stiamo facendo qualcosa di straordinario e inaspettato. Il nostro obiettivo è stare nella parte sinistra della classifica, poi vedremo». Qualcuno sogna l’Europa: «Facciamo un passo alla volta…». La svolta per Okaka è coincisa con l’incontro con Sinisa Mihajlovic, che non ha mancato di dare fiducia a quello che – a tutti gli effetti – era un giocatore che faceva tribuna al Parma: «Averlo incontrato è stato importantissimo per me. Un calciatore senza la fiducia dell’allenatore, al 70% è morto. Il mio rapporto con lui è ottimo, è fondamentale avere un allenatore che punta su di te».
FERRERO E NAZIONALE – Intanto, un altro incontro per lo meno particolare è stato quello con il nuovo presidente blucerchiato, Massimo Ferrero. I due spesso si parlano in romanesco: «Lo vedo determinato e concreto, vuole affermarsi in questo sport. Domani ci sarà una grande atmosfera, essere in questa posizione della classifica è un orgoglio per tutti». E ora si aspetta la chiamata della nazionale e del ct Antonio Conte, che però non si è ancora fatto vedere dalle parti di Bogliasco: «Qui sto bene, e se mi convocherà sarò felice. In caso contrario, non perderò il sonno».