2014
Okaka: «Prima di arrivare alla Samp volevo smettere. Cassano è come un fratello»
Serata televisiva per la Sampdoria. A metà tra “TikiTaka”, dove Pardo – dalle 23:45 – apre le porte del suo studio a Fabrizio Cacciatore, protagonista nel pari di ieri allo “Juventus Stadium” e sostituto in trasmissione di Ferrero, e “Calcio e Mercato”. Protagonista assoluto nella seconda serata di Sportitalia è Stefano Okaka, il pilone della formazione di Mihajlovic, che torna a parlare dopo l’intervista di qualche giorno fa nella quale ha detto di “non essere il nuovo Balotelli”.
Ma dopo una lunga rincorsa da Modena a Parma, passando per Brescia, Fulham, Spezia e Bari, Stefano da Castiglione del Lago è sbocciato, alla Sampdoria, grazie a Sinisa Mihajlovic. «Meglio tardi che mai – apre il bomber – Da febbraio sono alla Sampdoria grazie al mister che mi ha voluto a tutti i costi e fin da subito sono riuscito a trovare la continuità e a ritrovare il mio valore. Il 50% del mio rendimento è merito del mister, che mi ha trattato come un figlio. Per un calciatore è importante avere da giovane un allenatore che ti dà fiducia, e l’ho trovato in Luciano Spalletti».
«Quando gioco ho bisogno di divertirmi, come sto facendo da un anno a questa parte. L’anno scorso, non quando sono venuto alla Sampdoria ma il periodo prima, avevo pensato di smettere e ho pensato che questa non fosse la mia strada. Fino ad ora ha fatto la differenza il mio modo di giocare. Mi piace girare molto e giocare per la squadra. Grazie al mister e a questo sto dimostrando le mie qualità».
Juventus-Sampdoria. «Iniziando la partita abbiamo notato che loro avevano un ritmo pazzesco e una qualità straordinaria. Subito il gol abbiamo preso le misure, anche se non abbiamo creato tantissimo ma grazie a un colpo di Manolo siamo riusciti a pareggiare la partita che potevamo vincere grazie ad un altro colpo di Manolo, poi parato da Buffon. Ogni volta che stoppavamo la palla avevamo due o tre giocatori addosso, poi c’è un giocatore di classe mondiale che è Pogba che fa superiorità numerica e crea palle gol. Noi stiamo dimostrando di essere una squadra tosta che non molla mai. A inizio campionato ci dicevano che noi eravamo in quella posizione di classifica perchè avevamo affrontato squadre abbordabili, noi abbiamo dimostrato che con le grandi squadre ce la possiamo giocare a viso aperto e fare punti per la nostra classifica».
Mario & Fantantonio. «Non credo che bisogni fare un paragone tra me e Balotelli, lui è Mario, io sono Stefano. Ognuno fa il suo percorso, io gli auguro un gran bene e spero torni a fare come sa. Antonio Cassano è un mio fratello però a me piace giocare con Eder e Gabbiadini, che stanno facendo delle cose fantastiche e penso che il merito è di tutta la squadra e di giocatori come loro che si sacrificano ogni giorno e ogni partita».
Presidente. «Ferrero posso giudicarlo a livello personale: come ho sempre detto è arrivato con molta calma e non essendo da tanto tempo nel mondo del calcio non si aspettava di trovare tutte queste emozioni durante una partita. Sta capendo che il mondo del calcio è particolare, di pressioni ma anche di gioie se fai una stagione come questa».
Chance per l’Europeo? «Penso che giocare con la Nazionale, soprattuto con un tecnico come Conte, non sia mai un premio perchè si gioca a Genova. Anche se è stata una amichevole, in campo si rappresenta sempre una nazione. Sono qui per dimostrare il mio valore e far parte della squadra per gli Europei».
«Eder è un giocatore molto forte perchè riesce a fare fantastiche cose in attacco, corre come un assatanato tutta la partita e riesce a farci avere la superiorità numerica in avanti. La fame e la voglia di faticare ci farà raggiungere traguardi importanti. Adesso che siamo nella giostra cerchiamo di restarci».
«Vincere il derby è una bella emozione. Poi penso che oguna delle due squadre debba fare la sua parte».
