2015
Okaka, il rifiuto ora è rischioso. Basso profilo Cassano: la strategia
Da qui alla partita che il 30 luglio vedrà in campo per la prima volta in questa stagione la Sampdoria in Europa League ne possono succedere ancora di tutti i colori. Il calciomercato, si sa, è un’arma a doppio taglio: puoi colpire con gli acquisti, ma rischi di farti molto male con le cessioni. Specie quelle che, ed è il caso di quella che vede per protagonista Stefano Okaka, da troppo tempo vengono rimandate. Ve l’avevamo detto: la volontà blucerchiata, chiara (anzi, di ferro) era ed è ancora quella di cedere l’attaccante, vincolato fino al prossimo anno da un contratto da 600mila euro l’anno. Un contratto che, è bene specificarlo, non risulta pesantissimo per una società di Serie A, ma di cui sarebbe meglio fare a meno. Il motivo è palese: Okaka al momento non è funzionale all’ambiente genovese. Di più: il giocatore non ha più l’appoggio della società e del presidente Massimo Ferrero, che intuito la di lui scarsa volontà a proseguire il rapporto con la Sampdoria ben oltre la scadenza contrattuale, ma soprattutto dei tifosi, che in Stefano identificano ormai un elemento del tutto distonico rispetto alle logiche di spogliatoio. L’imperativo categorico è cedere Okaka, ma il problema è convincerlo.
LA SITUAZIONE ATTUALE – Da un paio di settimane circa Okaka, come vi abbiamo raccontato e lo stesso giocatore ha pubblicamente annunciato, è assistito dal nuovo procuratore, Beppe Bozzo (già procuratore di Antonio Cassano). La mission di Bozzo è quella di provare a convincere l’attaccante ad accettare una destinazione che possa essere a lui gradita. Una parola. Nei giorni scorsi un’offerta ufficiale (ed anche questo, per primi, in esclusiva, ve l’avevamo raccontato) sarebbe anche arrivata: quella del Watford. Sbaglia chi crede che la società londinese della famiglia Pozzo potesse essere una soluzione di ripiego per Okaka: i londinesi, lo stanno ampiamente dimostrando, hanno la volontà di mettere in piedi un progetto importante per la prossima stagione. L’obiettivo è quello di rimanere in Premier League. Bozzo, con un lavoro certosino, era riuscito a mettere in piedi una signora proposta per la Sampdoria e per il giocatore: quasi 3 milioni di euro ai blucerchiati (che, lo rammentiamo, hanno preso Okaka a zero euro, nell’ambito dell’affare Nicola Pozzi, e che in ogni caso tra pochi mesi rischierebbero di perderlo a zero) e 700mila euro annui all’attaccante (cioè più di quanto attualmente percepisce). Niet: proposta rimandata al mittente. Vani anche i sondaggi del Bologna, che si era fatto sotto il mese scorso, così come quelli dell’Amburgo (società che aveva raggiunto un accordo di massima con Claudio Vigorelli, ex intermediario del giocatore, è storia recente). Per Okaka il “no” parrebbe essere la risposta fissa ad ogni offerta, ma come mai? Difficile dirlo con certezza. Possibile che l’attaccante auspichi una soluzione migliore per la propria carriera (una squadra di medio/alta classifica) o che piuttosto abbia in mente la pazza idea di finire a scadenza di contratto per attirare su di sé, a partire da gennaio, l’interesse di squadre al momento un po’ frenate dal (ridotto) costo del suo cartellino (ma, anche in questo caso, difficilmente parleremmo di squadre di primissimo piano). In entrambi i casi quello di Okaka sarebbe un grossissimo azzardo.
IL FUTURO – Sì, perché difficilmente la Sampdoria a questo punto lascerà che il giocatore faccia il bello ed il cattivo tempo e Ferrero del resto lo ha detto: Okaka deve andare via. E’ meglio per lui, è meglio per tutti. Martedì i blucerchiati partiranno per il ritiro di Pinzolo: probabilmente Okaka sarà della truppa ancora. Nel mentre Bozzo continuerà a lavorare per una soluzione che possa soddisfare il giocatore (il quale, legittimamente, avrà facoltà di dire la sua in proposito): nuove offerte ne arriveranno sicuramente, perché sul buon lavoro di dirigenza e procuratore, in questo senso, si può facilmente scommettere. Se da qui al 29 luglio, giorno ultimo del ritiro blucerchiato, Okaka non avrà accettato ancora nessuna delle proposte a lui destinate, la decisione della società sarà drastica: giocatore fuori rosa fino a nuovo ordine. Con ancora un mese di mercato davanti, cioè, la Sampdoria potrà usare l’arma dell’emarginazione di Okaka rispetto al resto del gruppo per mettergli pressione, con conseguente abbassamento però del suo valore di mercato. Se Okaka non vorrà finire in tribuna, dovrà insomma dare ascolto alla società e al suo agente.
E CASSANO? – Come vi avevamo già scritto la situazione Okaka è nettamente interdipendente da quella di Antonio Cassano e non solo perché i due giocatori hanno il medesimo procuratore (dato di fatto che comunque favorisce la sostituzione dell’uno con l’altro), ma anche perché al momento la Sampdoria non ha onestamente molte alternative sul mercato nell’immediato. Quasi sfumato l’obiettivo John Guidetti, servirà un attaccante, in special modo qualora Okaka dovesse finire fuori rosa: Cassano, che ha ricevuto offerte molto generose dall’estero (per il momento tutte rifiutate) sarebbe disponibile subito, a parametro zero e con un ingaggio non poi tanto eccessivo (per amore, si sa, si è disposti talvolta a qualche piccolo sacrificio). Negli ultimi giorni il presidente Ferrero ha chiuso la porta in faccia al barese, o almeno così ha lasciato intuire tramite le proprie dichiarazioni: un’abile mossa di mercato per non mettere pressione a chi sta lavorando alla trattativa. E’ chiaro come il presidente blucerchiato non voglia e non possa illudere prima di tutto i tifosi ed in secondo luogo lo stesso Cassano che, questo è noto, ha chiamato Walter Zenga e la società per proporsi. La linea dettata da Ferrero, inconsueta per un personaggio abituato a parlare molto, sull’argomento è rigida: basso, anzi bassissimo profilo, ma la pista Fantantonio non è da scartare a prescindere. Il mercato è ancora lungo e si lavora a fari spenti: Okaka, in un modo o nell’altro, non farà più parte del nuovo progetto tecnico Sampdoria e Cassano rimane un’alternativa non di secondo piano per l’attacco, anzi probabilmente per adesso l’unico vero e proprio colpo della “Samp&Doria” per il reparto avanzato. Ancora da convincere Zenga, un po’ freddino sul giocatore di Bari Vecchia, ma non contrario a tutti costi. Ovvio, servirà anche e soprattutto che Cassano tenga a freno mani e lingua nelle prossime settimane. Non c’è fretta allora e alle dichiarazioni degli ultimi giorni va dato il giusto peso perché, come diceva il filoso americano Will Durant “metà dell’arte della diplomazia consiste del non dire nulla, specialmente quando stiamo parlando”.