2014

Okaka: «Felice di esser qui, c’è un gran bel gruppo»

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Da pochi giorni è arrivato a Bogliasco, ma ecco la prima lunga intervista per Stefano Okaka, promessa del calcio italiano ancora in procinto di sbocciare. L’ex attaccante del Parma, voluto da Mihajlovic in uno scambio con Nicola Pozzi, è molto contento di trovarsi a Bogliasco, dove sente di poter finalmente esplodere. E che racconta di aver avuto solo tre amicizie importanti nel calcio: Francesco Totti, Daniele De Rossi e Antonio Cassano. Un ragazzo che esordì giovanissimo: «Vero, a 16 anni ho esordito in Europa e in A con la Roma, ho segnato e ho bruciato le tappe, ma ho 24 anni, non 40! Ciascuno ha i suoi tempi per maturare – esordisce Okaka – c’è gente che gioca per la prima volta in A alla mia età, credo di aver diritto a esser considerato un giocatore che dopo la sua gavetta, si sente pronto a dimostrare il suo valore».

Al Parma, tanta panchina e tribuna negli ultimi sei mesi: «E’ stato brutto non giocare, ma non mi sentivo al centro del progetto. Quando mi hanno parlato della Samp, mi è sembrato un sogno. Ci tengo a ringraziare il mister Mihajlovic per la fiducia: non aspetto altro che ripagarla in campo». Esplose nel Cittadella, poi fu preso giovanissimo dalla Roma e sdoganato da Spalletti («Uno dei mister a cui devo di più»), però sono mancati i gol (30 in carriera): «Forse non sono stato all’altezza delle aspettative, ma nel calcio per giocare ad alti livelli conta tantissimo la fiducia, il rapporto con l’ambiente e ci vuole anche un po’ di pazienza. Io a Parma non stavo benissimo, ma qui alla Samp è diverso, perché è un gruppo giovane, con una guida forte e una società accogliente. Sento di aver trovato l’ambiente ideale».

Del resto, Okaka è stato stregato anche da Mihajlovic: «Beh, il mister lo conoscevo di nome per il grande campione che è stato, ma mi ha stupito perché ha fatto una cosa che non aveva mai fatto nessun altro allenatore con me: prima ancora di salutarmi, mi ha abbracciato – dice l’attaccante neo-blucerchiato – Mi ha fatto capire con i fatti che mi considera uno dei suoi, che faccio parte del suo progetto. Per me questo è importante, mi dà tanta carica. Quando ci sarà bisogno di me, sarò pronto per fare la mia parte». Inoltre, subito un buon feeling con Maxi Lopez: «Sì, siamo diventati amici in albergo. Prima non lo conoscevo, ma mi sono bastate poche ore per capire che è veramente una brava persona, prima ancora che un grande giocatore – racconta Okaka a “Il Secolo XIX” – Per questo ci siamo abbracciato. Tutto lo spogliatoio è speciale comunque: bravi ragazzi, grande spirito di gruppo».

Okaka, nel suo recente passato, ha giocato anche al Fulham, in Premier League: «Ho anche segnato, il problema è che in prestito non puoi cementare nulla. Poi ci sono andate forse troppo giovane, esperienze così vanno fatte da più adulti». Ora però c’è la Samp: «Qui voglio fermarmi e fare bene: mi sento pronto, quando Mihajlovic mih a chiesto se sono carico gli ho risposto di sì ed è la verità. Lo vedrete». Qualcuno fa notare un fisico troppo grosso: «Sovrappeso? Affatto. Mi tradisce il look, metto maglie larghe. Guardatemi in mutande, non ho un filo di pancia. Volete che mi tolga la maglia?».

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