2014
Okaka: «Al Parma consideravano più i Primavera di me»
Ai microfoni di Samp TV, Okaka ha parlato anche della Primavera e dato dei consigli ai ragazzi blucerchiati, appena eliminati dal Torneo di Viareggio: «Vorrei dire ai ragazzi che io ho perso due finali di Viareggio quando ero nelle giovanili della Roma: è stata grande delusione, dopo la sconfitta ero stato due o tre giorni male, ma poi come ogni volta si va avanti e si cerca di passare ad altri obiettivi. Credo che se i ragazzi blucerchiati rimangono continuano a rimanere concentrati sul lavoro e che avranno altre soddisfazioni».
L’ex attaccante del Fulham ha poi ripensato alle sue esperienze passate: «Prima convocazione? C’era Bruno Conti in panchina, mi pare, e mi avevano che se mi mandavano in campo quel giorno sarei diventato il giocatore italiano più giovane ad esordire in Serie A. Purtroppo non è successo, ma sono stato comunque molto felice per la convocazione. Qualche tempo dopo Mister Spalletti mi ha dato la grande opportunità di assaporare il calcio professionistico, tanto che poi sono diventato il marcatore più giovane in Coppa Italia. Ho segnato in Napoli-Roma, gran bel match: ricordo quel giorno essere stato davvero fantastico. Avevo segnato il mio primo gol a livello professionistico con la Roma e conservo ancora ricordi stupendi. Poi dopo qualche giorno ho fatto anche il mio primo gol in Serie A e è iniziato un periodo molto bello. Avevo giocato anche Sampdoria-Roma, mi avevano detto: «Stefano devi entrare in campo» e così ho fatto. Ero molto felice soprattutto perché i miei genitori erano venuti a vedermi ed erano entusiasti di vedermi in campo».
Poi altre esperienze, come Modena, Brescia, Fulham: «Modena e Brescia? Sono andato in Emilia quando avevo 17 anni ed è stata per me la prima annata da professionista: è stato bellissimo, avevo segnato anche abbastanza gol. Insomma, un’esperienza positiva. A Brescia invece così così, credo che abbia influito il fatto di essere andato via a gennaio dalla Roma e in un breve tempo come quello non è mai facile esprimersi, specialmente quanto sia ha diciotto anni. E’ stato molto difficile ambientarmi. Ma alla fine sono comunque tutte esperienze che mi hanno fatto crescere e mi sono state di aiuto. Tornando alla Roma, con Ranieri, ho fatto diversi gol e quando era arrivata una proposta dall’Inghilterra mi aveva detto che potevo rimanere. Però, dal momento che c’era poco spazio per me, ho preferito andare al Fulham. A livello personale è stato un arricchimento sia a livello di lingua, che di mentalità: è stato un passo fondamentale per me. Quell’anno poi eravamo arrivati in finale di Uefa. Purtroppo avevamo perso, ma è stata lo stesso un’esperienza straordinaria».
Quindi, una frecciatina al Parma: «Quando non giochi da tanto tempo cerchi di fare poche cose ma buone, poi invece quando il fisico incomincia a stare meglio ti concedi di fare anche un po’ quello che ti passa per la mente mentre giochi. Adesso sicuramente grazie alle esperienze che ho avuto mi sento maturo, determinato e sono sicuro di essere cambiato molto rispetto a quando avevo diciassette anni. Con lo Spezia è stato un buon campionato, ma non avevamo raggiunto l’obiettivo della salita in A. Quando sono andato a Parma avevo fatto quattro o cinque gol, poi mi hanno mandato in prestito, mi hanno ripreso e ho fatto un po’ di giri: insomma, cose dell’altro mondo. Io dico solo la verità, loro mi hanno chiamato quando ero alla Roma, dicendomi di volermi fortemente. Poi mi son trovato un anno e mezzo dopo a non essere più desiderato e sicuramente nei miei confronti non si sono comportati bene, consideravano addirittura di più i giocatori della Primavera di me! Io sono sempre stato un professionista, mi sono sempre allenato con impegno e voglio essere sincero: non sono grato a quella gente, e lo dico chiaramente».
Con la collaborazione di Marco Losno