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La Repubblica: «Giallo sulla vendita della Sampdoria. Indagine per truffa»

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Oggi il quotidiano La Repubblica nell’edizione di Roma ha riportato di un presunto giallo sulla vendita della Sampdoria

Oggi l’edizione romana del quotidiano La Repubblica ha riportato di un presunto giallo sulla vendita della Sampdoria. La società ligure nel corso della scorsa estate è passata dalle mani dell’ex patron Massimo Ferrero a quelle di Matteo Manfredi (inizialmente coadiuvato da Andrea Raddrizzani). A quanto riportato dal giornale capitolino, nel passaggio di proprietà risulterebbero delle azioni contestate – sulle quali è in corso un’indagine – di Massimo Ienca.

Dalla ricostruzione della vicenda emergerebbe quanto accaduto nelle prime due settimane del mese di giugno del 2023 (l’accusa è di truffa). In quel momento Ienca ricopriva l’incarico di amministratore unico della Sport e Spettacolo Holding (Ssh), ovvero la società proprietaria del 99,96% dell’U.C. Sampdoria. Inoltre la società è controllata da alcune altre realtà che poi portano all’effettivo ex presidente blucerchiato Ferrero. In data 30 maggio le due società, di Ferrero e Manfredi, hanno avviato una trattativa con la Ssh per acquisire la squadra ligure.

Ciò che è finito al vaglio degli inquirenti è quanto di poco chiaro è successo nel momento del passaggio di proprietà. La Guardia di Finanza della procura di Roma vuole definire le responsabilità dello stesso Ienca nel momento della cessione, realizzatasi tra il 12 ed il 14 giugno. Questo il 5 giugno avrebbe ricevuto dall’assemblea dei soci della Ssh la comunicazione del fatto che, dal 14 giugno, sarebbe stato sostituito al vertice della stessa società. Così uno Ienca definito come “sfiduciato” avrebbe finalizzato la vendita del 51% del Doria a Matteo Manfredi.

Il problema emerge dal momento che in data 14 giugno i soci della Ssh lo accusano di aver effettuato la cessione senza averli informati e senza aver ricevuto nessuna autorizzazione. In seguito Ienca si è difeso dicendo di aver operato nell’interesse della società da lui rappresentata.

Come anticipato, starà alla Guardia di Finanza e alla procura far chiarezza circa questa dinamica che vede coinvolto secondo l’accusa (al momento rimasta anonima ma secondo il quotidiano vicina alla ex proprietà) il segretario generale dei blucerchiati.

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