2014
Obiang: «Mihajlovic mi chiama “l’intellettuale”. Sogno la Nazionale…»
Pedro Obiang è ritornato da protagonista dopo i guai fisici che avevano minato il suo rendimento nel campionato passato. Archiviato il Derby della Lanterna, vinto per 1-0 grazie alla rete di Gabbiadini, Pedro ritorna ad essere, oltre che un calciatore, uno studente di Scienze Politiche e Umanistiche.
Si parte subito con la vittoria nel Derby della Lanterna argomento caldo e caro al mediano della Sampdoria: Obiang, sul quotidiano spagnolo Marca, parla della soddisfazione per la vittoria nella stracittadina: «Vincere il Derby della Lanterna è impagabile. Lunedì dopo la partita potevo girare a testa alta per tutta la città, in caso contrario non sarei uscito di casa. Con questa vittoria, contro il Genoa, i tifosi possono stare tranquilli per qualche mese».
Ma Obiang è anche uno studente, serio, che frequenta i corsi universitari: «Al momento penso di essere l’unico che va all’Università, Mihajlovic mi chiama “l’intellettuale”, ma probabilmente è per il fatto che porto gli occhiali. Se succede che mi chiedano, in classe, se sono Pedro Obiang rispondo di “no”, preferisco passare inosservato, da estraneo. Nessuno credeva che, dopo aver vinto contro il Genoa, mi sarei alzato presto e sarei andato a lezione. Molti pensavano che avrei continuato a festeggiare. Negli spogliatoi è stato l’opposto: quando ho detto che andavo a dormire mi hanno chiamato “guastafeste”».
Ritorno da titolare, con una condizione fisica non ancora al top, Pedro Obiang è sereno e sogna di tornare in Nazionale, dove ha già fatto il suo esordio con l’Under21: «Non mi sento ancora al cento per cento, ma ogni settimana che passa mi sento meglio, sto bene. Mihajlovic segue le orme e la scuola di Vujadin Boskov. Ha carattere e riesce a tirare fuori il meglio di noi. Ci ha tolto molte paure. Non si può competere con lui, una volta ci ho provato, ma il Mister ha ancora il piede molto caldo sulle punizioni. Il ritorno in nazionale? Sarà sempre la mia massima aspirazione».