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Novellino ricorda: «Un errore lasciare la Samp. Giampaolo? Un osservatore»

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L’ex allenatore della Sampdoria ricorda il suo passato in blucerchiato e descrive l’aspetto professionale di Giampaolo

La Sampdoria come un’oasi felice dove esprimersi e realizzarsi, formarsi e perfezionarsi. Sono tanti gli elogi che provengono dal mondo del calcio in un momento, quello che sta vivendo la società blucerchiata, di assoluto successo in campionato. Sesto posto in classifica con una partita in meno e un tour de force non da poco nel mese di novembre, a partire dalla prossima sfida contro la Juventus al rientro dalla sosta per gli impegni delle nazionali. C’è però chi non ha mai smesso di elogiare il supporto della piazza doriana e l’operato di Marco Giampaolo, chi come Walter Novellino ha potuto vivere le stesse emozioni sulla propria pelle: «Ho un ottimo ricordo di quegli anni. La famiglia, i ragazzi, i tifosi, la società. Non dimenticherò mai quando il presidente Garrone e il direttore Marotta mi pregarono di restare, ma io scelsi comunque di andare al Torino per provare altri stimoli».

«Avevo fatto tanti anni alla Sampdoria ed era giusto cambiare, ora posso dire che lasciare il club è stato un grande errore». Un errore che l’attuale allenatore della Sampdoria non dovrà commettere, per non interrompere un percorso importante della sua carriera e rischiare di firmare il suo esonero da una piazza che da lui si aspetterebbe molto e subito. Novellino descrive così Giampaolo: «È un attento osservatore, molto bravo a imparare in silenzio. Gli esoneri purtroppo nulla hanno a che fare con la meritocrazia, molte volte il gioco viene snobbato e ritenuto inferiore ai risultati. Spero non vada mai via da Genova, in città c’è la nuvoletta di Fantozzi. Quando si è alla Sampdoria – ammette l’attuale tecnico dell’Avellino ai microfoni di Telenord, si ha e si dà sempre qualcosa in più rispetto alle altre squadre».

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