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Novellino: «Sampdoria, non sottovalutare il pericolo. Giampaolo? Ho un consiglio»
Novellino fa il punto della situazione in vista del match Venezia-Sampdoria: le parole dell’ex allenatore blucerchiato
Walter Novellino fa il punto della situazione in vista del match Venezia–Sampdoria: le parole dell’ex allenatore blucerchiato a Repubblica.
CAMPO DEL VENEZIA – «Dite a Giampaolo che il campo è più stretto. Lo avevo fatto stringere io, perchè Recoba tirava bene i corner. Stretto e corto, come piace a me. Dava intensità. Perfetto per la bolgia che si era creata, dovevamo salvarci».
RICORDI – «Salvato è poco con Recoba abbiamo sfiorato la Uefa. Se fosse arrivato prima e non a gennaio, l’avremmo centrata. Ho ancora negli occhi le due sfide contro la Samp. Zero a zero in casa e sconfitta all’ultimo minuto con gol di Cate a Marassi. Posso dirlo senza offesa? Furto clamoroso. Che però ai blucerchiati servì a poco».
SAMPDORIA – «Per prima cosa voglio sottolineare come il mio cuore penda dalla parte blucerchiata. In Laguna ho lasciato tanti amici, ricordi meravigliosi, ma la Samp è la mia squadra e in B proprio non la voglio vedere. Lo dico, perchè chiarisco subito: nessuno si offenda, ma sono molto preoccupato. Ultimamente ho visto una formazione piatta, senza certezze, impaurita, sfiduciata. Credo ci sia bisogno di un elettrochoc. Giampaolo, allenatore bravissimo, deve dare una svolta. S’inventi qualcosa, altrimenti sono guai. Detto questo, pensando a domenica, innanzitutto voglio mettere in guardia sull’avvicinamento alla gara. E’ strano e può fare brutti scherzi».
TRASFERTA – «Allo stadio ci si arriva in vaporetto, non accade da nessuna altra parte. Vi metterete a ridere, ma noi su questo avevamo costruito molte vittorie. Due imbarcazioni a disposizione, Iachini che metteva la bandiera del Venezia e urlava ai compagni: andiamo alla conquista di altre terre. Portava tutti su di giri. Poi il campo, un catino. Con un pubblico straordinario, che spingeva per 90 minuti. Caldo, anche se non paragonabile a quello della Sampdoria».
TIFOSI A VENEZIA – «Come fa un patrimonio simile a retrocedere? Un ambiente così a finire in B? Non mi ci fate pensare».
PERICOLO – «Non si può sottovalutare il pericolo, sarebbe folle. La squadra fatica, il calendario fa paura. A Venezia non deve perdere. Guai».
GIAMPAOLO – «Dando certezze. Stimo Giampaolo, ottime idee, ma penso che questa settimana debba parlare molto con i giocatori. Più che la tattica conta la psicologia. E comunque, fossi in lui, cambierei modulo, giocherei in maniera diversa.
MODULI – «Con il 4-3-3 che sto facendo alla Juve Stabia, con cui inseguiamo i play off in C, anche se amo il 4-4-2. Candreva non può giocare a centrocampo, Giampaolo non si offenda, deve portarlo più avanti. E poi schierare una sola punta, Caputo, e mettere Sabiri a sinistra, forza fresca. Perchè la squadra ha un’età media alta e stenta. Dietro giusto insistere con i 4, anche se Colley mi pare fuori fase. Forse sarebbe meglio mettere Ferrari e Yoshida. E nel mezzo Sensi, Ekdal e Thorsby».
VENEZIA, COSA TEMERE – «Per fortuna non hanno più un Recoba, tanto è vero che in attacco faticano. Competitivi invece nella fase di non possesso, Zanetti è bravo, pure lui un mio giocatore. Prepara bene le gare, un 4-3-3 efficace, la Samp deve stare attenta, non può permettersi un approccio disastroso come a Udine. Ti aggrediscono ovunque, ti vengono a prendere, privilegiano i duelli individuali. Un po’ come l’Atalanta di Gasperini, anche se il modulo è diverso. Il pressing non è molto alto, ti fanno uscire dall’area, ma poi provano a rubare palla, ripartire e infilarsi negli spazi. Servono calma, intelligenza, coraggio ed esperienza. Perchè è una finale. Da non sbagliare. A tutti i costi».
STOPPA – «Riportatelo subito a casa. Domenica ha fatto un eurogol, guai a perderlo. Altro che C, vale la A. Con me sta diventando un giocatore vero».