2014

Non fermiamoci qui, Sinisa

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«Finire davanti al Genoa non è un nostro obiettivo: ne abbiamo degli altri» dice Sinisa Mihajlovic a SkySport dopo il 2 a 1 al Sassuolo. Altri obiettivi. Quali, Sinisa? Ora che abbiamo questi famosi 40 punti, quelli della salvezza – che comunque si raggiungerà a una cifra decisamente inferiore vista la situazione delle tre in fondo alla graduatoria – cosa ne sarà di noi? 

È da quando c’era Delio Rossi – ci credevo – che vedevo una ripresa della Sampdoria: facile, sì, parlare col senno di poi. Tutto è facile col senno di poi. Ho delle scommesse in ballo, però, con alcuni redattori di questa redazione, da diversi mesi, da prima del cambio di guardia: ho scommesse per un nono posto, quello che adesso è stato conquistato, a fine campionato. Non nascondo che per un attimo volevo anche arrischiare un’Europa League come scommessa. Non ho voluto strafare. Ma, per me, Sinisa ora dovrebbe voler strafare. Perché accontentarsi? Dov’è la fame? Il nostro tecnico – lo si vede leggendogli gli occhi – ce l’ha la fame, ha quella giusta.

Allora perché fermarsi ora che si è a 7 lunghezze dal Parma dei record? Quest’anno tutte le squadre sono state esaltate per record, per successi, per risultati: Hellas Verona, Torino, Atalanta, Parma, eppure ora eccole lì, a pochi punti dalla Sampdoria. La più lontana, quella dei ducali, quella di FantAntonio, è lì, poco distante: tre posizioni in classifica e sette punti, come dicevamo. Talmente squadra dei record che ha saputo fare appena sette punti in più di noi: due vittorie e un pareggio, in sintesi. E sì, ha una partita in meno, ma con la Roma, che poco cede e altrettanto meno concede. L’unica che probabilmente merita di starci sopra è l’Atalanta, che due settimane fa ci ha dato una lezione di calcio, di mentalità: ci ha sbeffeggiato e ci ha aiutato a rinascere, a inanellare altri punti, là dove ci eravamo fermati.

Forse sto sbagliando, forse sto sognando: forse dovremmo calmarci e dare spazio a Salamon, a Wszolek, a Bjarnason, a Fornasier, a Berardi, a Rodriguez, e tenerci la parte sinistra della classifica aleggiando intorno ai 45 punti e nient’altro. Ma per me non è arrivato il momento di fermarci: è l’ora di attaccare, ancora di più. La strategia è quella giusta: far rifiatare laddove necessario e poi ripartire al momento propizio. Chiedere a Eder, giocatore spentosi dopo l’exploit di metà campionato e ritrovatosi solo oggi dopo un turno e mezzo di riposo. Mihajlovic dosa bene: Sinisa può portarci avanti. E se non dovesse essere Europa League – non abbiamo la squadra, dite? – almeno che sia ottavo posto, così ad agosto non perderemo tempo col Benevento di turno – con tutto il rispetto per i sanniti – in un Preliminare che, come parola, non mi scende giù da tanto.

Nemmeno a me interessa di finire davanti al Genoa. A me interessano altri obiettivi. A me interessa salire ancora di più in classifica. Il Genoa rimarrà sotto a prescindere: non è un nostro problema. Non fermiamoci qui, Sinisa. 

Il futuro era una nave tutta d’oro, che noi pregavamo ci portasse via lontano.
(L’Aeroplano, Francesco Bianconi)

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