2014
Nicolini e il ritorno al Ferraris: «Un’emozione unica. L’Hellas…»
Domenica tornerà a Genova e rivedrà il Ferraris tinto di blucerchiato, ma da avversario. Enrico Nicolini, vice di Andrea Mandorlini all’Hellas Verona, è pronto a sfidare la sua Samp, seppur con emozioni contrastanti: «La storia è lunga: quando giocavo, vivevo fuori da Genova e venire qui da avversario era normale, per quanto faticoso. Poi ho smesso di giocare, sono tornato a vivere a Genova e adesso fa tutto un altro effetto venirci sulla panchina degli ospiti. L’ho già fatto in Coppa Italia, ma davanti a 5mila persone non è la stessa cosa. E’ domenica con lo stadio pieno che sarà la vera prima volta. Fa uno strano effetto…».
Del resto, la fede per la Samp non è mai andata via: «I tifosi doriani sanno che ero con loro in curva a Varese quando siamo tornati in A. A questo proposito ho apprezzato quando nella Sud mi hanno scritto “Bentornato Netzer”. Voglio ringraziarli di cuore». Si pensa che il pareggio sia il risultato sperato da Nicolini: «No, questo no. Oggi sono al Verona e spero sempre che vinca il Verona – racconta il vice di Mandorlini – Diciamo che sono felice che sia una partita in cui nessuna delle due squadre ha disperatamente bisogno di tre punti». A Genova non si sono dimenticati di lui: «E’ un continuo in vista di domenica, hanno iniziato prima, lo fanno già da giorni».
L’Hellas ha frenato negli ultimi tempi: «Abbiamo avuto un calendario molto difficile: Parma e Inter sono le squadre più in forma e le abbiamo affrontate proprio ora. E poi non dimentichiamo che a gennaio è andato via Jorginho, che era uno dei migliori – afferma Nicolini a “Il Secolo XIX” – In ogni caso siamo sempre lì, quasi in zona Europa League. Non scordiamo che il nostro obiettivo era la salvezza, conquistata molto prima del previsto». Sulla Samp: «E’ una squadra trasformata da Mihajlovic e credo che la sconfitta di Bergamo non faccia testo: una giornata storta ci può stare». I due protagonisti della gara secondo Nicolini: «Del Verona a parte Toni, dico Romulo; della Samp dico Gabbiadini, mi sembra che abbia anche la testa giusta».
Su Mandorlini e la sua guida dell’Hellas: «Nel calcio contano i numeri, non le parole: negli ultimi cinque anni ha vinto tre campionati. A Verona lo adorano, meriterebbe una grandissima». Chissà se un giorno non sarà più sulla panchina del Verona, ma nello staff blucerchiato: «Io sono già stato un privilegiato perché ho vestito la maglia della squadra che tifavo da bambino. Tutto quello che verrà lo prenderò serenamente».