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Nicchi: «Arbitri pronti, adesso basta con le polemiche inutili»

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Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, ha parlato alla Gazzetta dello Sport della ripresa del campionato. Le sue parole

Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, ha parlato al La Gazzetta dello Sport della ripresa del campionato dal punto di vista degli arbitri. Le sue parole.

ARBITRI PRONTI – «Hanno già dimostrato di esserlo. In questi mesi sono stati irreprensibili: si sono preparati, hanno lavorato secondo i piani personalizzati di allenamento, con i metodi consentiti. Quando dall’ipotesi si è arrivati alla certezza di riprendere si sono fatti trovare pronti, sani. Hanno accettato i controlli sanitari, il raduno, la preparazione e le tempistiche. E ora sono caricatissimi, vogliosi di essere i protagonisti in senso positivo di una ripartenza che dopo tante vicissitudini porti tutti ad amare sempre più il calcio, che come si è visto è mancato a tutti».

PORTE CHIUSE – «Quando li ho sentiti, dopo queste tre partite, i nostri arbitri mi hanno manifestato una grande emozione per il fatto che si giocava e si arbitrava in un ambiente surreale: è più difficile farlo in uno stadio vuoto che di fronte a 80 mila persone. È più dura trovare la concentrazione e l’equilibrio, la giusta misura nelle interpretazioni e nel colloquio con i giocatori. Detto questo, direi che meglio non si poteva fare».

PROTESTE – «Tutti guardano al rettangolo di gioco, i primi esempi positivi dobbiamo darli dal campo. E allora basta con quelle proteste che non servono a niente. Oggi se un arbitro sbaglia, sbaglia uno-due episodi in una partita. Lasciamolo arbitrare, cominciamo a pensare che anche lui è umano. Oggi poi abbiamo la tecnologia, dalla Var alla goal line technology, che aiuta… Vorrei non vedere più i capannelli e magari qualche sorriso in più da parte di tutti, qualche pacca nelle spalle in più».

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