Mancini: «Italia? Io sempre corretto. Ma Gravina...»
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Mancini: «Italia? Io sempre corretto. Ma Gravina…»

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Roberto Mancini, ex ct della Nazionale Italiana, ha fatto il punto dopo le sue dimissioni: le parole a La Repubblica

Roberto Mancini, ex ct della Nazionale Italiana, ha fatto il punto dopo le sue dimissioni: le parole a La Repubblica.

DIMISSIONI – «Mi sono dimesso. Ma mi sono assunto tutta la responsabilità della decisione e non mi sono nascosto. Avevo parlato con il presidente Gravina e cercato di spiegargli le mie ragioni. Non mi sono mai permesso di accusare nessuno e mi ritrovo accusato. A Gravina ho spiegato che in questi mesi doveva darmi tranquillità. Non l’ha fatto e il mi sono dimesso. Forse dovevo farlo prima. Ma non ho lasciato la Nazionale a tre giorni da una partita, l’ho lasciata quando ne mancano 25. E penso sempre di essere stato corretto».

GRAVINA – «Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un commissario tecnico? Gravina è un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di due persone di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto un Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff. È da un po’ che pensava cose opposte alle mie. Ma allora perché intervenire sullo staff? Cosa c’entra? A quel punto doveva mandare via me. Invece ha colto l’occasione perché alcuni miei collaboratori erano in scadenza e ha giocato su questo. Io potevo essere più duro, certo, ma pensavo lo capisse da solo».

SEGNALI«Tradito la Nazionale? Io sono sempre stato corretto .Quando sono arrivato in Azzurro ho rinunciato a opportunità più redditizie, ho fatto una scelta ed è stato il lavoro più importante della mia vita. Ho vinto un Europeo, non sarà molto ma intanto l’abbiamo vinto. Se Gravina avesse voluto mi avrebbe trattenuto non l’ha fatto. Mi sarebbe bastato un segnale, non me l’ha dato. La verità è che non ha voluto che restassi, e che erano mesi che c’era questa situazione. Però Gravina verrà ricordato come il presidente che ha vinto l’Europeo, non per gli errori che ha fatto».

TOGLIERE LA CLAUSOLA ESONERO«Quello poteva essere un segnale. Lo avevo chiesto per lavorare tranquillo in questi mesi, tutto qui, è chiaro che sarei andato via se le cose non fossero andate bene e non fossimo riusciti a qualificarci».

DIMISSIONI DOPO ELIMINAZIONE – «Io me ne sarei anche andato, ma mi hanno chiesto di rimanere. Sono stati cinque anni incredibili, l’Europeo sarà il mio ricordo più bello».

FUTURO«Quello che sto dicendo è indipendente da quello che potrà succedere in futuro e da dove andrò. Ora non voglio pensare a niente».

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