2014
Mustafi, dall’Atalanta all’Atalanta: «Il futuro? A me interessa giocare»
E’ l’uomo del momento: dopo la convocazione con la nazionale tedesca, tutti vogliono saperne di più su Shkodran Mustafi. Dal canto suo, il difensore blucerchiato non si scompone e ricorda la rete che decisa la gara d’andata con l’Atalanta: «Fu un pasticcio, con la storia del fallo di mano, del rigore poi non più rigore. Meglio farne un altro, anche se non è il mio mestiere. Comunque una bella soddisfazione». E uno sguardo al passato nelle giovanili dei club europei: «Sarei rimasto all’Everton, ma non credevano troppo in me. Così presi al volo l’opportunità di andare in Premier League. Volevo esser Rio Ferdinand, ora ammiro Benatia».
Un impatto duro quello con il calcio inglese: «Un bel calcio, molto fisico e agonistico. Certo, quando arrivai in Italia, capii che in Premier la fase tattica non è la più importante». I clienti peggiori con cui avere a che fare: «Drogba, Torres, Tevez… ce n’erano. Ma anche qui: Llorente, ancora Tevez…». Poi la chiamata di Genova: «Volevo giocare di più, accettai al volo. Lì per lì rimasi deluso». Anche perché in B il tedesco si vide poco: «Oggi mi dico che fu meglio così. Arrivai trovando una squadra in difficoltà, avrei potuto perdermi. Comunque l’esordio a Varese lo ricordo volentieri». Anche la prima in A corrispose a una sconfitta: «Mi trovai in campo in un ruolo non mio, perdemmo ma era un altro passo avanti».
E poi derby fu, quel 3-1 che rilanciò la Samp: «Da sfavoriti, più di così non avremmo potuto esserlo. Così come nell’ultimo del febbraio scorso: «No, allora venivamo da settimane di gran lunga peggiori. Fu una bella soddisfazione, per ora la più bella della mia carriera – afferma Mustafi a “Il Corriere Mercantile” – Anche l’ultimo è stato bellissimo, ma quello lo fu di più. Me lo avevano detto che qui a Genova il derby è più sentito che a Liverpool, li ho vissuti entrambi e posso dire che è vero». Da quella stracittadina, nessuno gli ha tolto più il posto da titolare: «Con Rossi mi trovai a giocare a tre, cosa mai fatta in carriera. Mi sono adattato».
Ora di nuovo al centro: «Non nascondo che mi trovo meglio dove gioco ora». Chissà se Mustafi pensa alla Bundesliga e un glorioso ritorno in Germania, magari condito da una convocazione per il Brasile e per il Mondiale di quest’estate: «Da quando sono arrivato in nazionale, si sono accorti di me persino in Germania, dove ero poco noto – racconta il centrale blucerchiato – A questo punto della mia carriera ho solo un interesse: avere la possibilità di giocare. Alla Sampdoria sto ritagliandomi uno spazio importante, la decisione poi non spetta solo a me».