2013

MS5 e il NO allo Stadio: accaparramento di voti?

Pubblicato

su

E poi arrivi a leggere cose come “privatizzazione di territorio demaniale” a quel punto ti chiedi quanto  ti sia servito negli anni aprire quel testo chiamato Diritto Amministrativo e sfogliarne le pagine insistentemente.
Perché parliamoci chiaro, può esserci stata nella trasposizione giornalistica un errore dovuto ad imperizia, ma il dubbio che ci si pone è che non si conosca realmente la portata degli istituti di cui si parla.

Nell’articolo su Grillo e il “NO” allo Stadio in Fiera si giustifica la presa di posizione affermando che ci sia dietro un complotto atto ad arrivare alla privatizzazione di terreno demaniale. Bene, se la zona fiera fa parte del demanio dello Stato (anche se a mio parere è più probabile sia rientrata all’interno della legge 281/1970 sul demanio regionale) non si corre alcun problema riguardo ad una sua “privatizzazione” al massimo si potrebbe parlare di “concessione di un’area demaniale previ pagamento di un canone”. In ogni caso si considera un bene come appartenente al Demanio Statale o Regionale quando assolve a una funzione di pubblico interesse rivolto ai cittadini. I beni del demanio sono incommerciabili, non possono essere oggetto di trasferimenti di qualsivoglia natura, non possono essere usucapiti o essere ad oggetto di qualsiasi procedura esecutiva. Certo possono perdere il loro carattere di demanialità se viene meno quel famoso interesse pubblico.

Attualmente il pubblico interesse rivolto ai cittadini assolto dalla Fiera di Genova è pari allo zero ma non con questo la zona ha cessato di essere demaniale.
La zona Fiera è interdetta all’accesso se non quando arrivano alcune manifestazioni (Salone, Euroflora e similia) e parimenti risulta essere una zona in disuso per almeno la metà dei giorni dell’interno anno solare. L’interesse pubblico sarebbe assolto molto di più se la struttura fosse fruibile dalla cittadinanza non solo in determinati momenti all’anno.
MS5 afferma che la zona Fiera deve rilanciare il turismo e tutti possiamo essere d’accordo, ma come è possibile rilanciare il turismo con una struttura sempre e costantemente chiusa?

Passiamo al secondo dato sconcertante senza soffermarci sulle questioni di diritto spicciolo che, come sappiamo possono essere ribaltate in un attimo, e passiamo l’affermazione della presenza di un centro commerciale stile Fiumara all’interno del complesso dello stadio e al complesso residenziale.
Per ora, noi che seguiamo passo passo la questione stadio e non viviamo di slogan, il tutto è in fase embrionale: il progetto ha superato solo la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) in cui si afferma che lo stadio può essere collocato in zona Fiera senza un impatto ambientale deleterio. Inoltre Garrone ha sempre parlato di voler realizzare una cittadella dello sport e non una Fiumara bis: non ci sarà il macellaio e il lattaio all’interno del complesso stadio, al massimo qualche negozio di abbigliamento. E non vedo come questo potrebbe danneggiare il delicato equilibrio commerciale della Foce.

Infine il mercato immobiliare. La crisi del mattone è universalmente riconosciuta su tutto il territorio nazionale e la costruzione di nuovi alloggi, posto che effettivamente siano nel progetto e su questo si conosce ancora poco, difficilmente abbatterebbe un mercato già nullo a priori. La domanda che ci si pone è: ma se veramente nel progetto sia compresa un edilizia abitativa o alberghiera l’MS5 non ha mai pensato che potrebbe essere funzionale agli eventi che potrebbero approdare a Genova.
Ad esempio mondiali di calcio in Italia, Genova come città ospitante di una parte dei match, tifosi da tutta Europa e dal Mondo: un complesso alberghiero o a forma residence che può ospitare squadre e tifosi appresso esiste a Genova?

Forse i movimenti politici dovrebbero smetterla di vivere di slogan per accaparrassi una fetta di voti in più. Forse i movimenti politici dovrebbero combattere a favore di Genova e non semper contra come stanno facendo. Forse dicendo NO allo Stadio l’MS5 pensa di poter acquisire la fetta di cittadini genoani repressi che non vogliono lo stadio. Quindi che parlino di accaparramento di voti piuttosto che del bene della città, perché il bene della città non sanno manco dove sta’ di casa.

Exit mobile version