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Morto Mino Favini: scoprì Pazzini e Gabbiadini
Addio a Mino Favini: scoprì diversi talenti che hanno giocato alla Sampdoria, da Gabbiadini ai fratelli Zenoni, passando per Pazzini
Quella di oggi è una giornata di lutto per tutto il calcio italiano. È morto all’età di 83 Mino Favini, ex giocatore e, soprattutto, ex talent scout dell’Atalanta – prima ancora del Como -, un uomo che ha dedicato la propria vita alla scoperta dei giovani talenti e che, con il suo lavoro, ha contribuito a rendere il vivaio atalantino uno dei più floridi d’Italia e d’Europa. Stilare un elenco delle intuizioni di Favini richiederebbe davvero troppo tempo, basti dire che tanti dei giocatori da lui lanciati nel mondo del calcio hanno poi fatto la fortuna di diverse squadre di Serie A e della nazionale.
Molti dei talenti scoperti da Favini, peraltro, sono anche passati dalla Sampdoria: dopo aver lanciato giocatori del calibro di Stefano Borgonovo, Gianluca Zambrotta, Domenico Morfeo, Favini ha infatti portato alla ribalta Cristian – e Damiano – Zenoni, Massimo Donati, Giampaolo Pazzini, passato dal settore giovanile dell’Atalanta alla Fiorentina e poi alla Samp, Simone Zaza – per lui un vissuto turbolento con il club blucerchiato – e Manolo Gabbiadini. Un grande conoscitore di calcio e di talenti, un uomo rispettato in tutto l’ambiente calcistico per i modi, a detta di tutti, gentili e disponibili. Anche la Sampdoria ha scelto di unirsi al cordoglio per la scomparsa di Favini con un comunicato: «Il presidente Massimo Ferrero e tutta l’U.C. Sampdoria esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Mino Favini, ex calciatore e responsabile del Settore Giovanile dell’Atalanta. Tra i tanti talenti scoperti e cresciuti anche alcuni blucerchiati di ieri – Cristian Zenoni, Massimo Donati, Giampaolo Pazzini – e di oggi – Manolo Gabbiadini. Alla famiglia e al club nerazzurro le più sentite condoglianze da parte della società».