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2014

Mondiali, Cerezo applaude il Messico

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Ieri sera all’Estadio Castelao di Fortaleza si è aperta la seconda giornata del Campionato Mondiale di Brasile 2014, che ha visto protagonista proprio i padroni di casa affrontare il Messico, in una partita che valeva già la qualificazione agli ottavi di finale e che invece ha regalato poche emozioni nonostante le grandi promesse.

Il protagonista della serata è Guillermo Ochoa, portiere del Messico ex Ajaccio, attualmente alla ricerca di una squadra: dopo una prestazione così difficilmente rimarrà con la valigia in mano, visto che in almeno tre occasioni è stato assolutamente decisivo su Neymar e compagni, mantenendo lo 0-0 finale.

La partita l’ha seguita più o meno tutto il Brasile e i brasiliani, anche quelli fuori sede come un grande ex blucerchiato come Toninho Cerezo, ora allenatore dei Kashima Antlers, squadra giapponese. L’ex centrocampista blucerchiato è tornato a Genova dal Brasile per gli ultimi giorni di ferie prima dell’inizio della stagione in Giappone, che partirà fra pochi giorni, e non è mancato all’appuntamento della nazionale brasiliana, che ha guardato dalla villa di Quarto di un caro amico dai tempi della Sampdoria, Piero Rosato, grande tifoso del Genoa e al Secolo XIX che ha raggiunto l’ex centrocampista doriano.

La grande prestazione di Ochoa ha colpito Toninho, che sull’intervento più difficile, una plastica parata alla sua destra su preciso colpo di testa di Neymar ha sentenziato: «Che bel portiere il messicano, ha fatto una parata come quell’inglese, Banks» e subito dopo è arrivata la ricerca del video sull’iPhone per tornare indietro fino al 1970, quando proprio il portiere della nazionale inglese fece un intervento simile su Pelè. 

La partita continua, il Brasile non riesce a pungere e anzi, è il Messico a fare la partita, guadagnando una punizione con Giovani Dos Santos: «Questo può fare la differenza» commenta Cerezo mentre la punizione impatta la barriera. Nella prima partita del girone contro la Croazia il Brasile ha beneficiato di un generosissimo, anzi, facciamo pure inesistente, calcio di rigore, concesso dall’arbitro giapponese Nishimura, che Cerezo conosce: «Lo conosco, bravo? Mica tanto». E infatti a pochi minuti dal termine Marcelo si incunea in area e cade su un contatto. L’arbitro, il turco Cakir non concede il penalty, giustamente: «Questo non è giapponese…» il commento di Cerezo. La partita finisce, Brasile e Messico sono appaiate a 4 punti nel girone, e la terza gara contro il Camerun sarà decisiva per i pentacampioni. 

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