Mondiale, parla Mihajlovic: "Salvo Verratti e Darmian e tifo Grecia. Calcio italiano in declino" (VIDEO) - Samp News 24
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2014

Mondiale, parla Mihajlovic: “Salvo Verratti e Darmian e tifo Grecia. Calcio italiano in declino” (VIDEO)

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Ospite alla trasmissione di Andrea Di Carlo sul Mondiale in onda su Gazzetta TV, Sinisa Mihajlovic ha analizzato la debacle azzurra dei Mondiali, iniziando con le dimissioni del ct Prandelli e del presidente della Figc Abete: “Giuste? Penso di sì, quando non si raggiunge un obiettivo, sì. Prandelli ha fatto benissimo, però: sia alla Confederations, che agli Europei, che alle qualificazioni. Però paga sempre l’allenatore, anche se la colpa non è solo sua. Giusto quindi dare le dimissioni, sia per lui che per Abete. Al primo passo falso, altrimenti, l’avrebbero fatto secco i media. Mi auguro che ora sia Mancini a sostituirlo: tra tutti i nomi usciti, è quello più adatto. E’ giovane, ha esperienza internazionale, ha vinto tanto, anche come persona dà la giusta immagine all’Italia, ha lo stile giusto per l’Italia“.

Quindi, l’allenatore della Sampdoria ha parlato di Mario Balotelli, giocatore che ha avuto modo di seguire durante la sua carriera all’Inter: “Non è giusto dare colpa a un solo giocatore, si vince e si perde in undici. Nessuno ha fatto bene in questo Mondiale, Balotelli ha un carattere particolare e grandi qualità, gli si vedevano già da quando aveva diciassette anni. Da fuori sembra gli manchino fame e passione: i migliori, tipo Cristiano Ronaldo, ce l’hanno. E’ ancora giovane, comunque: sicuramente crescerà“.

Da ex allenatore di una Nazionale, Mihajlovic ha detto la sua su Prandelli e sui tanti moduli da egli utilizzati: “Allenare una Nazionale è tutto un altro lavoro, Prandelli è un grande allenatore secondo me. In Nazionale i calciatori devono fare i ruoli che ricoprono nelle proprie squadre: bisogna valorizzare al massimo ognuno di essi. Arrivando al Mondiale bisognerebbe avere le idee chiare e un modulo fisso in mente. Ma il problema del calcio italiano è che i giocatori, anche nelle giovanili, sono sempre meno. Con tutto il rispetto per le grandi squadre, molti dei giocatori che vediamo oggi non so se avrebbero fatto i titolari 10-15 anni fa. Il livello si è abbassato di molto, anche come intensità. Lo capiamo in Europa, lo abbiamo capito vedendo il ritmo delle squadre sudamericane. Io alla Serbia dopo un mondiale fallimentare ho preferito dare spazio a gente più giovane e dar via al ricambio generazionale: molti dei giocatori che abbiamo chiamato all’inizio non li conosceva nessuno, poi sono diventati importanti anche a livello di club. Bisogna costruire una squadra che possa durare per 7-10 anni: ma in Italia i giovani giocano poco e non è colpa degli stranieri, il problema è molto più complesso. Io morso da Suarez? Avrebbe dovuto cambiare dentatura dopo, come minimo (ride, ndr). Cosa c’è da salvare? Verratti mi è piaciuto molto, anche Darmian. Penso che Verratti possa essere il nuovo Pirlo, ha tutte le caratteristiche che servono. In Sudamerica le europee fanno fatica, è sempre stato così: anche a livello di corsa, di intensità la differenza si vede parecchio. La Costa Rica per esempio ha fatto vedere grandi cose: ha strameritato il risultato che ha ottenuto. Ormai tutte le squadre hanno le proprio organizzo. Favorita? Faccio il tifo per la Grecia, la sorpresa è giàla Costa Rica. Mi piace molto anche il Cile. Il giovane talento del Mondiale? Mi ha impressionato Joel Campbell nella prima partita, anche altri ragazzi meno conosciuti sono bravi. Da proporre alla Sampdoria? No, non abbiamo soldi. Se c’è qualcuno gratis, sì però (ride, ndr)“. 

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