2015

Moisander, un leader per la retroguardia

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I suoi 183 centimetri su 77 chilogrammi non lo rendono certo il gigante vichingo che in molti si sarebbero immaginati. Ma questo sul rettangolo verde conta poco o nulla, quando hai uno spiccato senso della posizione e dell’anticipo, visione di gioco e pur nascendo mancino, con il tempo sei diventato ambidestro. E poi, diciamolo, i vichinghi mica giocavano a pallone. 

Niklas Moisander, neoacquisto della Sampdoria classe 1985 nativo di Turku, potrebbe essere definito tranquillamente come un difensore completo: abilissimo nell’impostazione del gioco dalle retrovie, elegante nei movimenti e pulito negli interventi. Spiccate doti di leadership, può contare anche su un gran tiro dalla distanza con ambo i piedi, che non guasta mai, ed essere schierato come terzino sinistro all’occorrenza.
L’unico neo sta non tanto nell’altezza del ragazzo, che come detto non è un colosso, quanto nel non riuscire a compensare i centimetri mancanti con l’elevazione. Un problema comunque presto risolvibile affiancandolo a un compagno di ben altra stazza.

Fin dai 15 anni il difensore è stato in grado di mettere in mostra tutte le sue qualità, al punto da diventare un punto fisso in tutte le selezioni giovanili. In otto anni la scalata fino alla selezione maggiore: il 29 maggio 2008 l’esordio contro la Turchia in amichevole, una manciata di minuti per prendere confidenza con il campo. Quindi l’esordio dal primo minuto nel novembre dello stesso anno e il primo gol, quasi un anno dopo, nella vittoria contro il Galles nell’ottobre 2009 nelle qualificazioni per i Mondiali sudafricani.

Di pari passo alla sua carriera nella nazionale, procedeva quella nelle squadre di club: dopo essersi messo in mostra nella seconda divisione olandese con la maglia del Pec Zwolle dal 2006 al 2008, l’approdo in Eredivise all’Az dell’ex doriano Poulsen e il Chiquì Romero: qui il finlandese giocherà per quattro stagioni conquistando la piazza dimostrandosi vero leader in campo, diventando capitano nel 2011. Intanto, arrivano i primi trofei: la vittoria del campionato e della Supercoppa d’Olanda. Dopo 111 presenze in 4 anni, condite da 3 reti, il classe 1985 ritorna a casa, in quell’Ajax dove era cresciuto dal 2003 al 2006 dopo aver lasciato la Finlandia. Il giovane si era fatto uomo, da acerbo difensore di prospettiva a faro della retroguardia, fino a diventare capitano della squadra di Amsterdam nella stagione in corso.

Il resto, è storia: un giocatore del genere prossimo alla scadenza del contratto avrebbe fatto gola a chiunque, tant’è vero che già in estate Roma e Lazio avevano messo gli occhi su di lui, tentando a più riprese di portarlo nella capitale per la stagione 2015/2016. E invece a spuntarla è stata la Sampdoria, pronta a consegnargli le chiavi della retroguardia nella speranza che Moisander si riveli vero leader anche all’ombra della Lanterna. Ciao Niklas, ci vediamo a giugno!

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