Hanno Detto
Pioli: «La Sampdoria gioca con dignità e orgoglio. Ma noi siamo il Milan»
Conferenza stampa Pioli: le dichiarazioni del tecnico del Milan in vista del match di Serie A contro la Sampdoria
Stefano Pioli ha presentato il match tra Milan e Sampdoria, valido per la 36a giornata di Serie A 2022/23. Ecco le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore rossonero in conferenza stampa.
SAMPDORIA – «La Samp sta giocando con grandissima dignità e orgoglio, è un avversario difficile. Non sto mettendo le mani avanti, ma sta giocando un bel calcio e ha poco da perdere. Se loro giocano con passione e orgoglio, noi cosa dobbiamo fare? Ogni partita conta. Siamo indietro rispetto a dove vorremmo essere. Dobbiamo pensare solo a domani. Per fortuna la stagione non è finita martedì scorso, dobbiamo dimostrare chi siamo. È una fortuna poter giocare. Abbiamo subito una delusione forte, ci ha creato sconforto non andare in finale. Ci abbiamo messo un po’ più di tempo, ma ora siamo preparati per far bene domani reagendo da grande squadra quale siamo».
QUARTO POSTO – «La Champions è l’obiettivo. Tutti i bilanci vanno sospesi fin quando non finirà il campionato: andare in Champions è troppo importante. Quinto posto? L’unica cosa reale è vincere domani, altre cose non le possiamo controllare e non ci riguardano».
FUORI DALLA CHAMPIONS – «Delusione grande perché l’obiettivo è molto grande. Siamo partiti in 32, siamo arrivati tra le prime quattro. Mi auguro ci siano occasioni così in carriera. Sto parlando tanto con i miei giocatori. Abbiamo fatto un percorso in cui sono più i successi che le delusioni. Abbiamo preparato la partita».
INFERIORI RISPETTO ALL’INTER – «La differenza l’hanno fatta i primi due primi tempi: all’andata abbiamo subito due gol, al ritorno, con posizioni diverse, abbiamo avuto tre occasioni nitide ma non siamo riusciti a far gol. Ma non dobbiamo guardare indietro. Se pensiamo all’occasione che ha avuto il Napoli dopo 20 secondi con noi all’andata… È il passato, dobbiamo guardare avanti».
STRESS PER I TITOLARI – «Non credo, noi siamo arrivati bene alla partita. Tutte le rotazioni che ho fatto sono state fatte per arrivare in condizioni buone».
FLOP CON LE PICCOLE – «È il nostro difetto più importante: per la mole di lavoro abbiamo finalizzato troppo poco; errori tecnici o di scelta, bisogna far meglio, soprattutto quando le difese sono chiuse. Noi siamo stati carenti nelle cose per determinare il risultato finale. Tutti hanno dato il massimo, qualcuno con prestazioni migliori, qualcun altro no. Fa parte di una stagione molto lunga e impegnativa che ci ha visto non all’altezza delle nostre possibilità. Giocare da Milan, con la determinazione e lo spirito che ci hanno sempre contraddistinto. Le lacrime che avevamo le abbiamo tutte buttate fuori. Ora ci vuole determinazione per finire bene il campionato».
CALCIO ITALIANO – «Dipende dalla continuità che si avrà nei prossimi anni. Bisogna dar merito ai club. Per dare continuità bisogna avere idee e talento».
POCA RICONOSCENZA VERSO LA SQUADRA – «Non lo so, non è una mia preoccupazione. Abbiamo ottenuto dei grandi risultati in 3 anni e le aspettative sono molto alte. Stimo i miei giocatori. Alleno un top club che vuole risultati e bel gioco: quando vinci ti elogiano, quando non vinci ci sono le critiche».
ORIGI A SINISTRA – «Definitivamente no. Quando c’è mancato Rafa mi è sembrato giusto far giocare lì Divock, ma è completamente sbagliato parlare dei singoli perché hanno giocato tutti e noi giochiamo bene se tutti si esprimono ad un certo livello. Il nostro limite è il fatto di non riuscire a vincere se non giochiamo bene tecnicamente, le cosiddette gare sporche».
IBRAHIMOVIC – «Mi auguro possa tornare presto. Ad oggi non so rispondere perché Ibra non è tornato sul campo».
DIFESA – «In difesa siamo partiti con la coppia dell’anno scorso, poi le cose cambiano. Ora c’è Thiaw che sta facendo bene».