2015

Mihajlovic: «Mi sento sampdoriano, sono sampdoriano e voglio un mondo di bene al mondo doriano»

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I giochi sono ormai fatti. La Sampdoria conclude il campionato in settima posizione, tre punti dietro al Genoa ma staccata di una lunghezza dall’Inter e quattro dal Milan. Resta non poca amarezza per come sia maturato il risultato dell’ultima di Marassi, con la squadra per due volte raggiunta dagli amici-rivali del Parama, che hanno salutato oggi la massima serie. 

In quella che ha tutta l’aria di essere l’ultima conferenza stampa di Sinisa Mihajlovic alla Sampdoria, il tecnico serbo ha esordito in sala stampa tracciando un bilancio di questo anno e mezzo in blucerchiato: «Posso fare un tracciato di un anno e mezzo che sono qua, se non mi sbaglio quando sono arrivato avevamo fatto 9 punti in 12 partite; quest’anno siamo stati nella parte alta della classifica in tutto il campionato, nelle ultime settimane non eravamo più nei primissimi posti e comunque siamo arrivati settimi. Non si deve dimenticare quanto fatto dalla squadra in questo periodo. A me e ai ragazzi dispiace di non essere arrivati in Europa da sesti. Ma non si devono guardare solo le ultime cose: non si deve dimenticare quello che ha fatto la squadra in tutto il campionato.

Rimpianti per il finale? Naturalmente. Perché penso che al di là di tutto sul campo abbiamo meritato di più. Se penso a Verona, Lazio, Cesena, penso che avremmo meritato di più: quello ci ha impedito di arrivare sesti. Ma in un anno e mezzo ci poteva stare.

Non ho mai salutato i tifosi, non sono uno di quelli che va sotto la curva a fare casino. Come detto ieri mi sento sampdoriano, sono sampdoriano e voglio un mondo di bene a tutto il mondo doriano. Non penso che se uno va o meno a salutare possa volere più o meno bene all’ambiente. Domani sul sito della Sampdoria uscirà una mia dichiarazione con la mia decisione e le ragioni.

I fischi? La gente quando va allo stadio si sfoga, ognuno può pensarla come vuole. Io dico che il tempo è galantuono e poi si vedrà.

Se non fai gol è dura vincere le partite. Se guardiamo la squadra il capo cannoniere è Eder e gli altri hanno pochi gol. Le altre squadre hanno almeno un giocatore in doppia cifra. Non siamo stati fortunati o non siamo stati abbastanza cattivi, se non mi sbaglio anche l’anno scorso avevamo problemi in zona gol e non siamo migliorati molto da quel punto di vista.

La sorpresa della stagione? Tutta la squadra è stata una sorpresa. Tutti hanno fatto bene, qualcuno di più altri meno. E abbiamo portato cinque giocatori in nazionale maggiore e non so da quanto tempo non accadesse. Per i meriti vanno dati ai ragazzi mentre le colpe me le assumo tutte io.

Io cerco sempre di dare il massimo e avere la coscienza pulita. Cerco sempre di essere leale e giusto e dare il massimo. Non mi posso rimproverare nulla. Sicuramente ho sbagliato qualcosa ma per chi lavora è normale. Ho sempre lavorato comunque pensando al bene della squadra. Ho ringraziato i ragazzi per la fine della stagione come si usa di solito».

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