2015

Mihajlovic: «Io non ho deciso sul mio futuro. Quando deciderò, parlerò»

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Sinisa Mihajlovic strappa un punto a San Siro e commenta la prestazione della sua squadra contro il Milan. Ai microfoni di SkySport, il tecnico blucerchiato commenta le varie fasi del match: «Nel primo tempo, per come l’abbiamo preparato, non abbiamo giocato come dovevamo, sbagliando troppi passaggi. Loro hanno avuto più possesso palla, mentre nel secondo tempo abbiamo girato un po’ di giocatori, siamo andati in vantaggio e lì dovevamo chiudere la partita anche perché loro non erano al massimo. Ci siamo accontentati del vantaggio pensando di poter gestire la partita e non siamo stati in grado. La mia impressione era che non potevamo subire gol, mentre sul finale abbiamo rischiato di perderla. Quando non puoi vincerla non devi perderla, sabato diventa fondamentale contro il Cesena».

Obiettivo Europa League: «Il Milan è sempre il Milan, è a sette punti, il Torino è a sei punti. Il nostro destino lo decideremo noi, sarebbe stato peggio se fosse dipeso dagli altri. È importante questo, cercheremo di portare a termine la stagione andando in Europa, abbiamo ancora otto partite dove prendere il maggior numero di punti possibili. Importante che sia tutto nelle nostre mani. Eder è stato messo dove Abate e Cerci attaccavano di più, Soriano aveva già fatto l’esterno garantendo la copertura, poi alla fine abbiamo cambiato su un 4-3-3 con un centrocampista in più, Duncan, bravo nella gestione del pallone e poi con Muriel sperando che trovasse gli spazi. Ci garantiva più qualità centralmente, anche per il fatto che Eto’o è veramente difficile che vada a perdere palla».

Stagione di successo, si lascia con un grande acuto, che ambizioni ha Sinisa Mihajlovic: «Sicuramente al primo posto metto il progetto, di tutto quello che può accadere alla Sampdoria e anche nelle altre parti, ma non è il mio obiettivo primario ora. Io son venuto qui per amore e riconoscenza, stiamo facendo un grandissimo campionato, mancano otto giornate alla fine. Se andiamo in Europa la riconoscenza è ripagata, ovvio, ma intanto bisogna arrivarci perché i cavalli vincenti si vedono solo alla fine, è inutile aver corso tanto se poi ci facciamo superare. Dobbiamo portare a casa il risultato e tutto il resto va in secondo piano. Io non ho ancora deciso nulla, per cui non voglio prender in giro nessuno, quando deciderò solo a quel punto parlerò. Non mi va neppure di pensarci, sono troppo intelligente e maturo da non farmi distrarre, ma anche i miei giocatori non ci devono pensare, devono rimanere concentrati, poi ci sarà tempo per pensare a tutto».

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