2014

Mihajlovic: «Garrone ha sorpreso tutti. Ferrero troverà La Grande Bellezza»

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Il suo rinnovo è stato messo in dubbio dall’arrivo della nuova proprietà, ma alla fine anche lui si è unito al nuovo progetto Samp di Massimo Ferrero. Così Sinisa Mihajlovic sarà il tecnico blucerchiato anche per il 2014-15. Anche se rimane la sorpresa per l’addio di Edoardo Garrone: «Una sorpresa collettiva, direi. Mi pare che nessuno o pochissimi, forse, ne sapesse niente. Nessuno se l’aspettava, nemmeno io. E sì che ho parlato tante volte con l’ex presidente, anche negli ultimi giorni. Però questo è il mondo del calcio. I giocatori vanno e vengono, così come gli allenatori e i presidenti. Bisogna metabolizzare in fretta e ripartire. La vita continua».

DISPIACERE – Mihajlovic racconta come ha consumato l’addio dal suo ormai ex presidente: «Non posso dire che mi abbia fatto piacere. Io sono stato sempre corretto e leale. Poi chiaro, è lui che decide. Lo ringrazio per aver pensato a me a novembre: se son venuto alla Samp rinunciando al biennale che mi proponeva la federazione serba, è proprio perché c’erano i Garrone, una garanzia. La sua scelta non è facile da capire: non sono rimasto contento per il trattamento, ma giriamo pagina». I due si sono comunque sentiti: «Giovedì mattina l’ho sentito al telefono. Non mi ha dato spiegazioni, non ne ho chieste e non me ne doveva nemmeno dare. La cessione è affar loro: rispetto i motivi, ma il comportamento mi è un po’ dispiaciuto. Ma lo dico senza risentimento, sia chiaro».

PRIMI INCONTRI – Sabato sera Mihajlovic ha conosciuto Massimo Ferrero a cena in un ristorante romano. Ci si chiede se lo conoscesse già: «No. Però ho sentito persone che lo conoscono e che mi hanno descritto un imprenditore entusiasta, con grandi progetti. Gli ho parlato per la prima volta giovedì al telefono, me l’ha passato Garrone – racconta il tecnico Samp a “Il Secolo XIX” – Sabato sera abbiamo avuto quest’incontro e abbiamo parlato di molte cose. Mi ha fatto una buona impressione: parla chiaro, è ambizioso e l’ho sentito convinto. Viene da un altro mondo, quello del cinema, che però ha affinità con quello del calcio. La mia permanenza alla Samp non è mai stata in discussione, però volevo conoscere lui e i suoi programmi. Mi ha tranquillizzato: ora si passa ai fatti».

PROMESSE E OBIETTIVI – Nei programmi tecnici pochi cambiamenti nonostante il passaggio di proprietà: «Si potrebbe e si dovrebbe ancora migliorare. Con Garrone si sapeva, prima vendere e poi comprare. Sabato sera ho capito che con Ferrero si punta un pochino più in alto. Poi bisogna anche lasciare a tutti il tempo fisiologico di fare le cose. Nessuno ha la bacchetta magica. Però vedo ambizione e voglia». Diverse volte Mihajlovic ha ricordato delle promesse non mantenute nella sua seconda stagione a Firenze. Forse adesso il serbo farà da “vigile”: «Sicuramente. Posso sbagliarmi una volta, ma non due. Altrimenti sarei stupido e non mi ritengo tale. Parole e fatti sono diversi. Per fare il mercato ci vuole tempo. E poi comunque penso che nessuno voglia fare una brutta figura».

ESSER SAMPDORIANI – Tornando al rinnovo del suo contratto, Mihajlovic dice: «Non c’era nulla tra me e la Juve. Mi son semplicemente preso qualche giorno in più per riflettere e capire bene. Non volevo rivivere la seconda stagione di Firenze. Chiedevo garanzie tecniche, non era una questione di soldi». Quei giorni di attesa hanno lasciato più di un interrogativo sul suo attaccamento alla Samp: «Io sono sampdoriano e nessuno può contestarlo. Per la Samp ho rinunciato alla Serbia, chiudendo quel debito morale che avevo con la società blucerchiata. Ora si riparte da zero. Penso però che in ognuno di noi ci sia una componente di ambizione. Sono sampdoriano, lo ero e lo sarò per sempre, ma non posso promettere che resterò alla Samp per sempre».

NO AI MIRACOLI – Continua Mihajlovic: «Certo, anche in quei giorni là non son mai venute meno la mia correttezza e la mia lealtà. Poi ognuno può credere quel che vuole e se qualcuno pensa che non sono sampdoriano, pazienza – confida serenamente l’allenatore del Doria – Le mie perplessità erano legate ai programmi: non è facile partire pensando prima di tutto a vendere, avevo bisogno di capire e di crederci. Nello scorso campionato abbiamo fatto i miracoli e questi non si possono ripetere tutti gli anni. Non voglio trovarmi in affanno dopo 4-5 giornate… e poi, da quanto vedo io, ci sono ancora adesso società in cerca di allenatore. Non c’era tutta questa fretta di firmare, per me. Un paio di proposte sono arrivate, ma non le ho neanche prese in considerazione».

RESPONSABILITA’ – Tornando a Ferrero, lui è al debutto nel mondo del calcio: «Lui non deve capire di calcio. Per come la vedo io, nessun presidente dovrebbe capirne. Ognuno ha le proprie responsabilità. La cosa importante piuttosto è che abbia piena fiducia nelle persone con cui lavora nell’area tecnica, in Braida, in Osti. Ognuno sa quel che deve fare. Poi è lui che ci mette i soldi e chiede giustamente spiegazioni. Ma per come l’ho conosciuto sabato penso che non avremo problemi sotto questo punto di vista. Non mi dirà gioca questo o quello, prendo questo o quello. L’abbiamo chiarito. Anche lui mi ha detto di non avere profonde conoscenze del mondo del calcio. E poi anche voi dovete dargli un po’ di tempo».

MANOLO E ANTONIO – Sul mercato: «E’ agli inizi. Abbiamo le idee chiare. Sappiamo dove ci vogliamo rinforzare, ma anche i tempi potrebbero esser lunghi». Intanto l’agente di Gabbiadini freme: «Se resta son contento, ma deve esser convinto. Lo stimo come giocatore e ragazzo, ma se non è motivato è meglio che vada. Morto un Papa se ne fa un altro. Non voglio nessuno alla Samp per forza: chi resta deve esser convinto. E molto». Su Cassano, nome di cui ha parlato Ferrero: «Gli avete tirato un tranello… il presidente è sveglio, non ci cascherà un’altra volta. Non ne abbiamo parlato, ma per me non è un problema allenare nessuno. I problemi, semmai, potrebbero esser di qualcun altro».

DIVERTIMENTO – Ci si chiede come si dovrebbe sentire un sostenitore sampdoriano: «Tranquillo. Perché Garrone non avrebbe venduto a una persona che non gli ispirasse fiducia. E poi prima di giudicare bisogna conoscere. Step by step. Già il fatto che son rimasto io può essere una garanzia. Se son sereno io, lo possono essere anche i tifosi. Perché eventualmente sarò io a pagare per tutti. Per me, per la Samp, per Ferrero sta iniziando una stagione importante – chiude Sinisa Mihajlovic – Io sono abituato a lottare sempre. Se si faranno le cose che sono state dette, penso che ci divertiremo».

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